L’agricoltura sostenibile è una delle risposte alla concreta minaccia del cambiamento climatico, che si fa sempre più violenta e inaspettata nelle sue conseguenze. Cambiare il nostro modo di progettare e gestire l’agricoltura è un grande passo verso la soluzione di questa problematica.
Definizione di agricoltura sostenibile
Anche detta agricoltura ecologica, essa è una pratica che rispetta tutti i criteri della sostenibilità: ambientali, sociali ed economici. L’agricoltura sostenibile si occupa di:
- rispettare e preservare l’ambiente: suolo, acqua, aria
- tutelare il produttore e il lavoratore: sia per quel che riguarda la salute che per ciò che concerne la retribuzione economica
- rispondere alla domanda globale alimentare
La definizione che viene data da Greenpeace è che
l’agricoltura ecologica non è solo rispettosa dell’ambiente, ma è anche economicamente conveniente. Rispetta le comunità e le culture di cui fa parte. Ed è caratterizzata da un approccio di sistema basato sull’equità.
Agricoltura sostenibile e intensiva a confronto
Per riuscire a comprendere meglio le differenze tra le due tipologie di agricoltura è bene metterle a confronto in ogni loro aspetto.
Dal punto di vista ambientale, l’agricoltura intensiva opera attraverso:
- sfruttamento intensivo di suolo
- monocolture
- uso di pesticidi, OGM e sostanze chimiche di sintesi
- contaminazione e inquinamento di acqua, suolo e aria
- perdita di biodiversità
- dipendenza da combustibili fossili
Al contrario, l’agricoltura ecologica pratica:
- diversificazione e varietà delle colture
- utilizzo di sostanze naturali per allontanare i parassiti
- tutela di suolo, acqua e aria
- salvaguardia della biodiversità
Per quel che riguarda il lato economico, l’agricoltura intensiva si caratterizza per:
- il controllo incentrato nelle mani delle multinazionali
- sfruttamento dei lavoratori, sottopagati e in cattive condizioni lavorative
Mentre nel caso dell’agricoltura sostenibile è caratterizzato da:
- potere incentrato nelle mani del produttore e dei lavoratori
- paghe eque e condizioni di lavoro ottimali
Infine, rispetto alla dimensione sociale l’agricoltura tradizionale si basa su:
- sfruttamento dei lavoratori
- sovrapproduzione e conseguente spreco alimentare
- redistribuzione del cibo diseguale tra paesi sviluppati e non
Viceversa, in un’agricoltura ecologica questa dimensione è caratterizzata da:
- sostegno agli agricoltori e alle comunità
- redistribuzione equa della produzione
Tipologie di agricoltura sostenibile
Questo tipo di agricoltura può essere suddivise in categorie:
- agricoltura biologica: riguarda il metodo di produzione che viene utilizzato e prevede l’utilizzo esclusivo di sostanze e rimedi naturali. Quindi, non ammette l’utilizzo di sostanze chimiche, fertilizzanti, pesticidi, erbicidi, farmaci e via dicendo.
- agricoltura biodinamica: si basa principalmente su due aspetti che sono il compostaggio come unico metodo fertilizzante e le fasi lunari.
- permacultura: consiste in un sistema integrato di gestione ecosostenibile sia dell’ambiente che umano.
- agricoltura solidale e a km 0: ha il fine ultimo di ridurre la distanza tra produttore e consumatore finale, stabilendo legami di fiducia tra i due.
Verso un futuro migliore
L’agricoltura tradizionale e i sistemi di produzione alimentare utilizzati finora non riescono a sfamare l’intera popolazione, lasciando molti paesi senza cibo. Inoltre, questo sistema comporta un pesante inquinamento ambientale che mette a rischio la nostra stessa salute. Passare a un sistema di agricoltura sostenibile non significa soltanto tutelare il pianeta, ma anche tutelare l’uomo.