Un recente studio, condotto presso la Cornell University negli Stati Uniti, ha dimostrato che pubblicare le proprie idee o esperienze, su Facebook o altri siti social, aiuta a migliorare la memoria.
Le attività sui social media migliorano la memoria
Primo studio in assoluto nel suo genere, quello portato avanti dai ricercatori americani ha qualcosa di sorprendente: non sempre infatti si parla positivamente dell’impiego del dispositivi elettronici e, come è giusto che sia, se ne sconsiglia l’uso troppo frequente, eppure questa volta il loro valore è stato riconosciuto in un campo così tanto importante quale la memoria.
I risultati dello studio sono stati comunicati solo da qualche giorno e l’autore principale, Qi Wang, studioso e ricercatore specializzato proprio nel campo della memoria umana, ha concluso che, se la gente vuole ricordare le esperienze personali, il modo migliore per farlo è quello di pubblicarle on-line.
Science Focus riporta che lo studio è stato effettuato da 66 studenti della Cornell, che hanno compilato per una settimana un diario delle loro esperienze giornaliere, di cui alcune potevano essere postate sui social. Ogni esperienza è stata poi valutata dallo studente con un numero compreso tra uno e cinque: più importante o emotivamente intensa era l’esperienza, più alto doveva essere il punteggio.
Gli studenti sono stati poi sottoposti a due quiz specifici sui loro post, uno alla fine della settimana, l’altro uno settimana più tardi. E’ stato notato che, se l’evento era stato postato sui social, lo studente lo ricordava meglio in entrambi i quiz. Il rafforzamento della capacità di ricordare le esperienze in entrambi i test è risultato essere molto significativo.
Gli studenti sono stati più in grado di ricordare un evento pubblicato on-line, indipendentemente da quale numero avessero assegnato loro.
Una memoria selettiva
Qi Wang ha detto che l’aumento della memoria sulle esperienze condivise nei social accade senza che la gente se ne accorga ed ha aggiunto che la memoria è estremamente selettiva (ovvero funziona meglio su argomenti ritenuti interessanti o su persone che piacciono, mentre si “spegne” su tutto il resto), ma in questo caso, la selezione viene effettuata da una fonte esterna.
Sembra, insomma, che la condivisione di ricordi on line possa fornire opportunità uniche che facilitano la conservazione della memoria.