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Nei supermercati piante di Aloe commercializzate irregolarmente

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aloe nei supermercati

Ho comprato un paio di esemplari di Aloe vera. “E allora?” potreste chiedervi “Che notizia è questa?”: chi ha letto qualcuno dei miei articoli sulle Aloe sa che proprio questo è il genere di piante che studio da oltre quarant’anni, sul terrazzo coltivo diversi esemplari di Aloe vera, e allora quale è la caratteristica di questi nuovi esemplari?

Nei supermercati, piante di Aloe commercializzate senza rispettare le norme

La particolarità è che credo siano commercializzati illegalmente e che l’etichetta che li accompagna sia un’ulteriore infrazione alle nostre norme commerciali. Anche questo sarebbe poco rilevante, se non fosse una catena internazionale di supermercati a commercializzarle. Le piante di cui voglio parlarvi oggi sono comparse sugli scaffali del supermercato “Auchan”, che uso come negozio di vicinato, in concomitanza all’annuncio che la catena italiana di Auchan era stata acquistata dalla “Conad”, anche se potrebbe essere solo una coincidenza.

Cosa mi ha spinto all’acquisto?

Inizialmente l’indignazione, che è la sensazione che ho provato nel vedere il cartellino di cui riporto l’immagine. La scritta Aloё Vera con un sottotitolo in tedesco e in inglese che ho tradotto in “la naturale pianta della guarigione”: Aloё Vera, scritto in quel modo, ha messo in discussione in un solo colpo tutta la tassonomia. Ai distratti consiglio di andare a rileggere il paragrafo “Tassonomia” sulla pagina Aloe vera di Wikipedia, paragrafo che proprio io ho scritto. Ma non è solo una questione di forma, dal cartellino manca qualsiasi informazione in lingua italiana e questo non mi pare sia commercialmente ammissibile; le altre scritte in etichetta, secondo la mia traduzione recitano:

“ALOE MEDICINALE. Proprietà medicinali: Aloe ha una grande varietà di usi, nell’acne, nelle bruciature, vescicole, ustioni solari e cura della pelle, punture d’insetti ecc.

Metodo d’impiego: tagliate una foglia vecchia con un coltello affilato e spremete il gel (piuttosto appiccicaticcio) fuori dalla foglia. Applicatelo a piacere come una pomata naturale. Il resto della foglia può essere incartata con una pellicola metallica e conservata per una o due settimane in frigorifero.

Coltivazione:  In penombra, non esporre direttamente alla luce solare. Annaffiare due volte alla settimana con 100 cc d’acqua.  Aggiungere fertilizzante in estate. Tenere al freddo asciutto durante l’inverno.

Non adatta al consumo.”

Etichetta Aloë Vera
Retro dell’etichetta Aloë Vera

Gli esemplari che ho acquistato, come potete verificare nell’immagine che riporto, erano coltivati in un substrato torboso, non avevano più di tre anni ed erano venduti a 3,69 euro, ma questi sono i dettagli tecnici. Alcune cose però sono evidentemente scorrette:

Il cartellino plastico non riporta istruzioni nella nostra lingua, ma solo in tedesco e in inglese. È vero che l’inglese è abbastanza diffuso da noi, ma le regole sono regole!

Piante di Aloe Vera in vendita

“ALOE MEDICINALE” è scritto in carattere maiuscolo, “non adatta al consumo” è scritto in minuscolo e alla fine e in tedesco e in inglese:  “Eignet sich nicht zum Verzehr” oppure “Not suitable for consumption” non sono parole così comprensibili per la classica “massaia di Voghera”.

Le due cose sembrano, anzi sono, decisamente antitetiche, a meno che non si voglia dire che l’Aloe vera è usata come pianta medicinale, se coltivata in modo biologico, senza l’uso di pesticidi e fitofarmaci, ma questo non è il caso! Se si intende questo allora si tratta di un imbroglio: la pianta è venduta come medicinale anche se non ne ha le caratteristiche! Per le istruzioni legate alla coltivazione la situazione è ancora peggiore: le annaffiature servono per permettere alle radici di alimentare la pianta e devono mantenere una minima umidità nel terreno tra una bagnatura e l’altra; la temperatura, il vento, la quantità di sole che la pianta riceve nel posto dove avete deciso di coltivarla non permettono di stabilire una metodologia che vada bene per tutti, potrete approfondire l’argomento andando a leggere l’articolo “Coltivare l’Aloe, regole di base e consigli”. Oltre a questo, la torba va bene per la coltivazione intensiva, ma non perdona gli errori: se si secca strozza le giovani radici e per reidratarla occorre una grande quantità d’acqua, provare per credere. Quindi se volete acquistare una di queste piantine, rinvasatele subito cambiando il terriccio, utilizzando quello che usate normalmente, sarà sicuramente migliore di quello con il quale vengono vendute.

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Dopo aver chiuso alcune delle mie vite precedenti, quella sindacale (da Presidente FIARC Confesercenti a Roma), quella politica (membro effettivo Commissione Centrale Ruoli presso il Ministero del Lavoro), quella da redattore e autore nel mondo della carta stampata (Acquari & Natura, L’acquario ideale, Le mie prime venti Aloe, Piante Grasse), quella da tecnologo nell’elettronica industriale, quella da segretario nazionale dell’Associazione Italiana Amatori delle piante Succulente (AIAS), quella da libraio (Einaudi) a San Lorenzo a Roma, quella di formatore e consulente (master PNL), finalmente da alcuni anni posso dedicarmi alle mie passioni: lo studio e il restauro di orologi antichi (con lavori citati anche in Wikipedia), l’allevamento e lo studio di tartarughe terrestri, la coltivazione di qualche centinaio di piante, la partecipazione alle attività di associazioni naturaliste scientifiche (ERPISA, bibliotecario SRSN), l’alfabetizzazione del WEB con la lotta alle bufale e alle “credenze” prive di ogni fondamento che imperversano in rete, oltre allo studio e alla diffusione della cultura ambientale. luciano@einaudiroma.it

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