Gli struzzi? Sono un’altra specie a rischio. Fino ad appena una ventina d’anni fa, era considerato uno degli ultimi paradisi dell’Africa, oggi il Teneré si sta trasformando in una trappola per alcune specie, che, incalzate dalla siccità, non riescono a sfuggire alla caccia indiscriminata, come quella che sta sterminando gli addax, rarissima antilope africana (che fa parte del patrimonio dell’Unesco) e gli struzzi.
Gli struzzi, un’altra specie a rischio
E sono soprattutto questi ultimi a rischiare davvero l’estinzione. Agli inizi del 1990 erano stati censiti in tremila individui di cui oggi rimangono appena sessanta. Ed anche gli addax, chiamati scientificamente, antilopi dal naso maculato per le caratteristiche macchie sono ad un passo dalla sparizione.
Gli addax avevano un loro “santuario”, una zona vasta quasi milletrecento ettari, in cui anche gli struzzi avevano trovato un habitat ideale. Che, oggi, non esiste più.
Lo struzzo tra uccello e cammello secondo gli antichi
Lo struzzo – riporta Wikipedia – è un uccello della famiglia Struthionida e risulta essere il più grande tra i pennuti viventi, ma è incapace di volare. È distribuito naturalmente in Africa in particolare nell’area sub-sahariana, Sahel, Corno d’Africa, Somalia, Kenya, Tanzania ed Africa meridionale, ed è stato introdotto in Australia dall’uomo.
“Il nome scientifico dello struzzo (Struthio camelus) – spiega ancora il portale – contiene un accostamento che era già stato fatto dagli antichi, quello fra l’uccello ed il cammello, nel quale si specchia una delle caratteristiche fondamentali della specie: anche lo struzzo, infatti, è un vero e proprio “prodotto” del deserto e delle steppe e possiede una struttura e delle proprietà esattamente rispondenti alle esigenze poste dall’ambiente entro il quale si trova a vivere.
Di grandissima mole, lo struzzo ha un’altezza non inferiore ai due metri e mezzo, ed una lunghezza, dalla punta del becco alla fine della coda, di almeno un metro e ottanta: il suo peso raggiunge i 150 kg.
Quanto al colore, in generale esso si differenzia tra i due sessi. Il maschio ha tutte le piume del tronco di color nero-carbone, quelle della coda e dell’ala bianche, il collo rosso-vivo e le cosce carnicine; le femmine sono grigio-brune e bianco-sporche sulle ali e sulla coda e ripetono la colorazione dei compagni negli occhi bruni e nel becco giallo-corneo”.