Una delle più grandi sfide, e forse una delle più urgenti, per risolvere il problema etico dello sfruttamento animale nel campo della produzione del cuoio, è in grande evoluzione.
Lo studio di nuovi biomateriali che possano sostituire la pelle degli animali si sta evolvendo velocemente ed ha come obbiettivo quello di rendere il cuoio finalmente “cruelty free”.
Si al cuoio purchè sia cruelty free
Sono molte le battaglie globali a favore degli animali, lotte che comprendono un’infinità di sfumature.
Da sempre la natura offre all’uomo ogni genere di soluzione per rendere più comoda e facile la sua vita, ma da qualche anno lo sfruttamento indiscriminato sta mostrando il suo lato infernale. L’inquinamento e il conseguente cambiamento climatico, ci stanno portando lentamente ma costantemente verso un punto di non ritorno.
Per questo negli ultimi anni una relativa presa di coscienza globale sta permettendo la nascita di una nuova consapevolezza, una nuova sensibilità che apre molti scenari e tra i tanti temi da affrontare quello dei prodotti e materiali di origine animale sta facendo molto discutere insieme all’utilizzo di materie plastiche che la fanno ancora da padrone, generando un forte problema di sostenibilità ambientale.
Tra i materiali indispensabili, il cuoio, così come lo abbiamo sempre conosciuto, ha caratteristiche di resistenza e igiene molto elevate che lo rendono perfetto per realizzare molti manufatti di uso comune. Le calzature in cuoio ad esempio favoriscono la traspirazione evitando lo sviluppo di funghi e muffe e la sua particolare struttura lo rende termoisolante e particolarmente comodo e versatile. Con il cuoio si realizzano un’infinità di prodotti, ma durante la sua lavorazione non si può fare a meno di mettere da parte la lotta all’inquinamento, il cambiamento climatico, la protezione delle biodiversità….
Se vogliamo affrontare anche superficialmente questo tema, non possiamo dimenticare che, per produrre tutto il cuoio necessario all’essere umano, abbiamo bisogno di uccidere una quantità enorme di animali e, se vogliamo dimenticare l’aspetto puramente etico di tutta questa sofferenza, dobbiamo pur sempre ricordare che, per far crescere gli animali, dobbiamo produrre cibo e acqua. Abbiamo poi bisogno di tecniche altamente invasive che ci permettano di conciare, colorare, tagliare, conservare e trasportare le pelli destinate alla produzione e tutto questo, come ormai sappiamo, ha un prezzo molto caro.