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Margherita Hack: «Vegetariani contro lo sfruttamento»

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copertina libro margherita hack perchè sono vegetariana

Margherita Hack  non ha certo bisogno di grandi presentazioni, un nome, un simbolo, una grande donna oltre che un’eccellente astrofisica. Margherita Hack, che ci ha lasciato il 12 giugno del 2013, pubblicò un libro (Edizioni Dell’altana, 2011) dal titolo Perchè sono vegetariana proponendo un’interessante ed insolita analisi dell’essere vegetariani da una prospettiva non solo prettamente ecoculturale ma squisitamente scientifica.

Nel suo libro ha dedicato gli ultimi capitoli alla spiegazione dell’evoluzione umana. Rappresentiamo una piccolissima parte dell’universo ed eravamo animali anche noi…

Si, gli ultimi capitoli sono dedicati proprio a quest’argomento per ricordarci che discendiamo dalle scimmie e che il fatto di avere un’intelligenza più evoluta non deve arrogarci il diritto di poter decidere della vita di altri essere viventi, animali come noi. Gli animali sono esseri indifesi che amano e soffrono come noi. Si può imparare tanto da un animale che vive con noi, gli animali provano sentimenti come l’amore, la gelosia, il dolore.

Professoressa Hack crede che le religioni abbiano ostacolato il diffondersi di una cultura vegetariana?

Molte religioni raccontano di sacrifici animali che vengono macellati o che muoiono dissanguati e quindi è chiaro che la gran parte delle religioni non hanno certo una visione animalista. Personalmente sono nata vegetariana seguendo l’educazione dei mie genitori che erano già vegetariani e animalisti. Non ho mai mangiato esseri viventi nella mia vita e sono cresciuta senza alcun problema, da ragazza ho anche praticato attività agonistica di atletica leggera.

Cosa ha comportato essere vegetariani durante la seconda guerra mondiale e nel dopoguerra?

Negli anni ’40 e poi successivamente alla guerra, quando avevamo la tessera per i generi alimentari, era più facile essere vegetariani. Si trovavano facilmente legumi secchi come i piselli per esempio, il consumo di carne era un privilegio per pochi. Diciamo che essere vegetariani ha reso anche meno pesante e difficile quel periodo, dove gli abituali consumatori di carne ne sentivano la mancanza.

 

Margherita HackPubblicare un libro con questo argomento vuole essere in qualche maniera al passo con i tempi? Perché ora più che mai è importante diffondere il suo messaggio?

In periodi in cui l’economia e lo sfruttamento degli allevamenti è in continua crescita, così come la popolazione, capire quanto sia importante essere vegetariani non è solo un motivo morale nei confronti degli animali e nel rispetto che dobbiamo verso questi nostri fratelli minori, ma è anche un problema legato all’inquinamento. Produrre carne per la popolazione vuol dire inquinare. Tanto per cominciare la maggior parte dei terreni sono coltivati per far mangiare gli animali i quali vengono allevati con potenti antibiotici e che saranno nel nostro piatto carichi di ormoni compresi quelli che un animale produce prima di morire…, l’animale si accorge che va a morire, ha paura e produce ormoni. Inoltre ci sono animali che nascono e muoiono senza mai vedere la luce del sole costretti in delle gabbie senza poter mai camminare o volare. Non possiamo continuare a far finta di nulla.

Cosa risponde a coloro che decidono di mangiare carne soltanto nel caso in cui questa proviene da allevamenti biologici dove la mucca conduce una vita “normale” avendo la possibilità di pascolare?

Personalmente vale lo stesso principio, in assoluto non condivido l’uccisione degli animali per nostre necessità. Certamente l’animale ha avuto la possibilità di vivere, ma cancellato questo problema rimane quello per cui l’animale deve morire per noi.

Infine una domanda che esula un po’ dall’argomento del suo ultimo libro: ma lei, almeno per un attimo, ci aveva creduto a quei neutrini più veloci della luce sparati nel tunnel della Gelmini?

Riguardo al tunnel della Gelmini c’è solo da ridere e non posso dire altro. Riguardo ai neutrini, la scienza non vive di dogmi e le teorie sono sempre modificabili. Quelle della velocità dei neutrini sono misurazioni estremamente delicate e io non ci credevo, perché prima di credere bisognava chiaramente fare altri esperimenti, verificare.

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