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Ambiente urbano, introduzione all’ecologia urbana: un volume di Giuseppe Gisotti

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ecologia urbana

Il libro di cui vi parlo è stato pubblicato da qualche anno, la prima edizione è del 2007 nella collana SIGEA di Geologia Ambientale, ed è edito da Dario Flaccovio Editore, Palermo. L’autore è il professor Giuseppe Gisotti, uno dei più importanti docenti italiani di Geologia Ambientale; da anni lavora per lo sviluppo di una coscienza ambientale, parlando anche in televisione delle interazioni tra le attività umane e l’ambiente, e di dissesto idrogeologico.  Tra le sue varie attività, ha fondato nel 1992 la Società Italiana di Geologia Ambientale (SIGEA), di cui è stato Presidente e attualmente ne è Presidente onorario. Insomma si tratta di uno dei migliori scienziati italiani del settore, scienziato che io ammiro personalmente sia per il suo impegno come divulgatore scientifico che per i suoi molti anni di lavoro prima nel Corpo Forestale dello Stato e poi nel Servizio Geologico d’Italia. Col Corpo Forestale anch’io ci collaboravo, mentre oggi collaboro col il CUFA anche in virtù della convenzione sottoscritta tra la Società Romana di Scienza Naturale (SRSN) e il CUFA, i Carabinieri Forestali. Ho accettato con piacere di presentare il lavoro del professor Gisotti ai miei lettori su Greenious poiché ritengo che l’ecologia urbana sia proprio uno degli interessi di chi ci segue. Leggendo il volume ho scoperto che, nonostante la sua considerevole mole, è un lavoro che dovrebbe essere indicato come testo base per chiunque voglia impegnarsi nella vita pubblica, in particolare per tutti gli amministratori del territorio: infatti, come ben lo definisce il sottotitolo evidenziato in rosso, il libro è veramente un “Manuale per lo studio e il governo della città”.

Ecologia Urbana

L’ecologia urbana ricorda concetti fino ad ora proposti assieme solo in ristretti ambiti scientifici, ma vissuti dai più come difficilmente compatibili tra loro; infatti per “Ecologia” si intende lo studio dell’ambiente con gli individui che lo popolano, degli “ecosistemi” e per estensione degli equilibri tra tutte le parti componenti: ciò comporta che tutte le specie presenti vivano in buon equilibrio, senza che ci siano specie che tendano a plasmare l’ambiente secondo le proprie esclusive esigenze. Per fare un esempio: in un acquario si può creare un ecosistema con prede e predatori e piante in grado di fornire l’ossigenazione e riconvertire gli scarti in prodotti utilizzabili a qualche livello in una specifica catena alimentare. In questo caso con giusta temperatura e luce non ci sarà bisogno di “alimentare” dall’esterno gli ospiti della vasca. I lettori di Greenious hanno un’ulteriore accezione di ecosistema che spesso fanno seguire dal termine “sostenibile”.

L’urbanizzazione è invece un fenomeno tutto umano, in cui la specie umana (dominante) modifica l’ambiente creando strutture funzionali alla propria espansione ed evoluzione, a scapito del paesaggio e di tutte le altre specie. Una delle caratteristiche delle realtà urbane è attualmente l’incapacità di riciclare gli scarti e di conseguenza la specificità di “consumare” l’ambiente in modo irreversibile. Il professor Giuseppe Gisotti, con il suo volume, è riuscito a fare il miracolo di avvicinare questi concetti? Secondo me ha fatto molto di più: ha consolidato scientificamente le basi di una rivoluzione culturale che ci porterà a vivere in modo più consapevole e rispettoso della natura e a valorizzare la biodiversità e la geodiversità. È anche merito del professore se si ha maggior rispetto del paesaggio, se progettando l’ambiente urbano si rispettano gli aspetti “biotici” e “abiotici” preesistenti e si fa di tutto per non “consumare” irreversibilmente il territorio. È anche merito di questa nuova coscienza se i giovani in tutto il mondo si sono sensibilizzati e hanno iniziato a spingere i governi ad azioni che hanno l’obiettivo di costruire uno sviluppo sostenibile. Oggi addirittura i “petrolieri”, tra i maggiori responsabili dell’inquinamento del nostro mondo, hanno costruito ad Abu Dhabi la città di Masdar, la prima città del mondo ad emissioni zero.

Un caso fortunato

Voglio raccontarvi come siano nati casualmente questi articoli: il professor Gisotti ha scritto e pubblicato quest’anno (2021), per l’Editore Carocci di Roma, il volume “Geologia per Archeologi” e mi ha inviato la notizia, forse anche grazie al migliaio di lettori che hanno mostrato di gradire su Greenious gli articoli sulla Geomorfologia di Roma, del professor Maurizio Del Monte. L’importanza dell’autore mi ha subito spinto a chiedere sfacciatamente a Giuseppe Gisotti l’autorizzazione a raccontarvi di questo suo nuovo libro. Per un caso fortuito tutte le copie a disposizione dell’autore si sono rapidamente esaurite e così il professore mi ha inviato il un suo volume precedente. 

Torniamo al volume

“Ambiente urbano” è sicuramente un lavoro scientifico di livello elevato, con una seria ed aggiornata bibliografia, ma non lasciatevi impressionare dal termine “scientifico”: la stessa struttura dei capitoli è amichevole per il lettore, anche per chi non è uno specialista ma un semplice curioso. Ogni capitolo ha un’introduzione che ne dichiara il contenuto e la finalità, riporto come esempio l’introduzione del terzo capitolo, che riguarda un problema che tocca da vicino anche le nostre tasche:

“ …  3. IL BILANCIO ENERGETICO DELLA CITTÀ. IL CLIMA URBANO

Un’area urbana presenta una duplice circolazione di energia. La prima è quella naturale, ossia il flusso energetico indotto dalla radiazione solare, ma modificato dall’attività umana. La seconda è quella artificiale, ossia il flusso energetico prodotto dall’uomo e ciò comporta il ricorso, sia ai combustibili fossili, sia alle fonti di energia rinnovabili, generalmente esterni all’area urbana. (…)

I due flussi si fondono quando il calore dissipato (o l’energia radiante) viene espulso dal sistema antropico. Il funzionamento dei motori, l’uso della luce artificiale e l’azionamento dei sistemi di raffreddamento e di ventilazione originano del calore che deve essere rilasciato nell’atmosfera. Quando il calore necessario viene fornito dalle fonti citate, la temperatura dell’aria nell’area urbana può aumentare rispetto a quella della campagna circostante.

Il capitolo esamina gli aspetti seguenti: come gli edifici, le strade, le piazze ecc. contribuiscono alla ridistribuzione dell’energia solare nelle aree urbane; come i mosaici dei fabbricati, degli spazi aperti (verdi) e delle superfici di differenti caratteristiche termiche possono modificare il modello della circolazione dei venti nella città; il fattore per cui la città, nel suo insieme, può essere più calda dei suoi dintorni rurali; come si può effettuare un bilancio energetico urbano riconoscendo il ruolo del calore antropogenico; come questo bilancio può essere calcolato anche per ogni singolo fabbricato e, inoltre, si accenna alle interferenze tra l’ambiente costruito e i consumi di energia con un particolare riguardo alla problematica del risparmio energetico.

Prima di affrontare l’argomento specifico è utile delineare alcuni concetti generali sul clima urbano con una speciale attenzione alla temperatura, all’umidità e al vento nella cosiddetta canopia urbana. …”

Non siete curiosi di leggere il capitolo 3° prima della prossima riunione di condominio? Ma nel libro c’è di più, ogni capitolo riporta esempi di studi relativi agli argomenti trattati. Dovete solo avere un po’ di pazienza: nel prossimo articolo vi racconterò di quanto questi esempi siano importanti ed utili. 

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Dopo aver chiuso alcune delle mie vite precedenti, quella sindacale (da Presidente FIARC Confesercenti a Roma), quella politica (membro effettivo Commissione Centrale Ruoli presso il Ministero del Lavoro), quella da redattore e autore nel mondo della carta stampata (Acquari & Natura, L’acquario ideale, Le mie prime venti Aloe, Piante Grasse), quella da tecnologo nell’elettronica industriale, quella da segretario nazionale dell’Associazione Italiana Amatori delle piante Succulente (AIAS), quella da libraio (Einaudi) a San Lorenzo a Roma, quella di formatore e consulente (master PNL), finalmente da alcuni anni posso dedicarmi alle mie passioni: lo studio e il restauro di orologi antichi (con lavori citati anche in Wikipedia), l’allevamento e lo studio di tartarughe terrestri, la coltivazione di qualche centinaio di piante, la partecipazione alle attività di associazioni naturaliste scientifiche (ERPISA, bibliotecario SRSN), l’alfabetizzazione del WEB con la lotta alle bufale e alle “credenze” prive di ogni fondamento che imperversano in rete, oltre allo studio e alla diffusione della cultura ambientale. luciano@einaudiroma.it

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