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Il clima urbano, il bilancio energetico della città

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Centocelle ambiente urbano

Quando ho parlato del volume del professor Giuseppe Gisotti “Ambiente Urbano introduzione all’ecologia urbana”, ho evidenziato solo alcuni aspetti del libro, in questo modo ho inavvertitamente limitato la platea delle persone interessate. È sicuramente un “Manuale per lo studio ed il governo della città” come evidenzia l’autore nel sottotitolo, ma è anche molto di più. Leggendolo ho scoperto che avrei dovuto consultarlo prima di comprare casa. Ho più volte confessato ai miei lettori che cercando la casa da comprare avevamo delle esigenze particolari, cercavamo un luogo dove vivere serenamente, ma anche dove far vivere le piante e gli animali che studiavamo e amavamo. In particolare cercavamo un ambiente con temperature il più vicino possibile a quelle sudafricane, le Aloe e le Haworthiae sono i generi che mi interessano di più, ma un’escursione termica con temperature che rimangono al di sopra dello zero, evitando le gelate, è comunque favorevole alla vita di tutte le piante. Di solito i coltivatori professionali utilizzano le serre, cioè ambienti in cui il controllo della temperatura, dell’umidità e della luminosità è condizionato da supporti tecnici. Purtroppo per riscaldare raffreddare e illuminare un ambiente c’è bisogno di molta energia, è quindi comprensibile cercare un ambiente che abbia naturalmente le caratteristiche desiderate, in una città come Roma questo è possibile. 

Clima Urbano

Vi sarà sicuramente capitato di scoprire che a casa vostra le temperature sono differenti rispetto ad altre zone della città. Anni fa le previsioni meteorologiche e i rilevamenti ambientali erano appannaggio del Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare, che conservava la memoria storica della piovosità e delle temperature. Quelle misurazioni spesso erano condizionate dalla gestione del traffico aereo e riguardavano la temperatura dell’aria e della pista: a Roma fino a qualche anno fa venivano rilevate le temperature relative all’aeroporto dell’Urbe (sulla via Salaria) e all’aeroporto di Ciampino (sulla via Appia), e le due temperature erano molto diverse. Oggi, grazie agli appassionati di meteorologia e ad internet, ogni quartiere ha una stazione metereologica attiva con le relative rilevazioni sulla piovosità, la temperatura e la ventilazione, ma venti anni fa ciò non accadeva, internet era agli albori ed erano pochi in Italia ad usare il WEB, quindi non potevo far tesoro delle informazioni oggi disponibili per tutti.

I casi di studio: una risorsa utilissima

Ho già scritto che la struttura del libro del professor Giuseppe Gisotti riporta, per ogni argomento affrontato, uno o più esempi, uno di questi nello studio del “bilancio energetico della città” riguarda proprio il quartiere dove abbiamo comprato la nostra casa: “Centocelle vecchia”. Se il professore avesse scritto il libro prima del nostro acquisto avrei potuto usarlo, comunque oggi il libro, con il suo esempio, mi permette di comprendere le ragioni del particolare microclima che trovammo con tanta pazienza e un pizzico di fortuna. 

I casi di studio che il professore presenta servono a rafforzare la comprensione di un argomento, proprio grazie agli esempi possiamo imparare come verificare i risultati delle nostre azioni e come studiarli scientificamente; ecco il testo dell’esempio di cui vi ho parlato: 

“… “Centocelle Vecchia” è il primo insediamento urbano consolidato all’inizio del 1900 lungo la via consolare Casilina, inglobato nella vasta area di espansione edilizia del Prg del 1931, alla periferia di Roma. Il nucleo primordiale di “Centocelle Vecchia” è costituita da un insediamento spontaneo in cui le popolazioni dei vicini Castelli romani in cerca di lavoro si sono attestate in una situazione abitativa di prima necessità. L’impianto è stato costruito con una forte “coscienza edilizia” radicata in retaggi storici come “archetipi di riferimento”. Morfologicamente si configura in un’area rilevata tra due antichi compluvi, sede oggi di percorsi viari di grande scorrimento, quali la via Palmiro Togliatti e la via della Primavera, la via Casilina; vi insiste un’ampia area libera, lascito della ex tenuta imperiale di Costantino, divenuta aeroporto poi e parco pubblico oggi. 

Il tessuto urbano di prima edificazione si è inserito nella struttura agricola, minuta e ordinata di origine “centuriate” sul “primo percorso matrice” di via Tor de Schiavi, ex collegamento tra il centro aziendale della villa di Costantino e Tor de Schiavi, quasi perfettamente orientato nord-sud, lungo il quale hanno modo di fluire sia i venti invernali, sia le brezze estive. Dal primo percorso matrice l’insediamento si dispone su una intelaiatura di “percorsi paralleli di impianto edilizio”, anche loro orientati al sole e ai venti dominanti, condizionando il tessuto edilizio e la sua tipologia.

I venti estivi provenienti da S-SO incontrano solo parzialmente delle barriere edificate, mentre acquistano una certa velocità, passando sulla vasta area libera del parco di Centocelle; fluiscono nel tessuto di Centocelle Vecchia che si trova in posizione leggermente rilevata rispetto alle aree circostanti, incanalandosi nelle strade orientate nord-sud del percorso matrice, dei percorsi di impianto e negli spazi aperti della tipologia edilizia, anch’essa orientata, creando dei fenomeni di accelerazione della ventilazione naturale e di effetto “Venturi”. 

I venti freddi invernali provenienti da N-NE, più deboli di quelli estivi, vengono smorzati e deviati dal compatto tessuto edilizio moderno posto a nord del vecchio insediamento la cui tipologia costruttiva sembra offrire una buona protezione nei confronti dei fattori negativi della ventilazione invernale, tale da permettere la presenza di fiorenti giardini e orti urbani, con molte piante di limoni. Centocelle Vecchia, forse proprio per questa sua formazione storica e bioclimatica, ha raggiunto una certa qualità della vita e un attaccamento al proprio contesto che le ha permesso di offrire, fino ad oggi una forte inerzia alla trasformazione secondo le regole indicate dal Prg del 1931 che hanno condizionato in maniera massiccia l’intera area limitrofa…”

Come ho già avuto occasione di scrivere, è facile comprendere quale opportunità a livello di risparmio energetico possa offrire lo studio e lo sfruttamento delle disposizioni delle case. 

I capitoli

Permettetemi di completare le informazioni sul volume “Ambiente Urbano” del professor Giuseppe Gisotti riportando i titoli principali dei capitoli. 

Capitolo 1: La città come sistema sociale, economico, biologico (Habitat di organismi)

Capitolo 2: La città come sistema dipendente: gli approvvigionamenti di cibo, di materie prime e il loro impatto ambientale

Capitolo 3: Il bilancio energetico della città. Il clima urbano

Capitolo 4: Il bilancio idrologico della città

Capitolo 5: Il bilancio della materia della città

Capitolo 6: La componente suolo sottosuolo nell’origine e nella evoluzione della città (la geologia urbana)

Capitolo 7: La biogeografia della città

Capitolo 8: Lo smaltimento dei rifiuti della città

Capitolo 9: Gli aspetti geografici della salute e delle malattie urbane (gli effetti dell’urbanizzazione sulla salute)

Capitolo 10: Gestione e pianificazione della città per ridurre i pericoli ambientali

Capitolo 11: Problemi contraddizioni e prospettive ambientali della città

Il volume è corredato da un aggiornato apparato bibliografico con circa quattrocento titoli segnalati.  

Se siete riusciti a leggere fino a questo punto, vuol dire che siete interessati all’argomento, quindi non vi resta che acquistare il libro e… buona lettura.

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Dopo aver chiuso alcune delle mie vite precedenti, quella sindacale (da Presidente FIARC Confesercenti a Roma), quella politica (membro effettivo Commissione Centrale Ruoli presso il Ministero del Lavoro), quella da redattore e autore nel mondo della carta stampata (Acquari & Natura, L’acquario ideale, Le mie prime venti Aloe, Piante Grasse), quella da tecnologo nell’elettronica industriale, quella da segretario nazionale dell’Associazione Italiana Amatori delle piante Succulente (AIAS), quella da libraio (Einaudi) a San Lorenzo a Roma, quella di formatore e consulente (master PNL), finalmente da alcuni anni posso dedicarmi alle mie passioni: lo studio e il restauro di orologi antichi (con lavori citati anche in Wikipedia), l’allevamento e lo studio di tartarughe terrestri, la coltivazione di qualche centinaio di piante, la partecipazione alle attività di associazioni naturaliste scientifiche (ERPISA, bibliotecario SRSN), l’alfabetizzazione del WEB con la lotta alle bufale e alle “credenze” prive di ogni fondamento che imperversano in rete, oltre allo studio e alla diffusione della cultura ambientale. luciano@einaudiroma.it

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