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Coltivare l’Aloe, regole di base e consigli

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Aloe foto di Luciano Zambianchi

Una delle prime cose da fare per coltivare l’Aloe in modo corretto sarà conoscerne i luoghi di origine e tutte le caratteristiche di quei luoghi, dal tipo di terreno agli andamenti climatici e meteorologici. Questo lavoro preliminare ci permetterà di raggruppare esemplari con esigenze simili, e ci farà risparmiare tempo ed energia nella coltivazione.

Coltivare l’Aloe, le regole base

Una prima raccomandazione che vale per tutte le specie che abbiamo: evitate brusche variazioni di temperatura e umidità alle radici. Chi coltiva piante in terra avrà bisogno solo di conoscere la quantità di luce e di acqua necessarie alla coltivazione, e gli accorgimenti fitosanitari più comuni, ma di queste cose parleremo più avanti.

  • CREARE UN BUON AMBIENTE PER LE RADICI

La maggior parte dei coltivatori non professionali coltiva in vaso e in questo caso sarà bene evitare il surriscaldamento, le gelate o l’eccessiva aridità o la troppa acqua per il pane di terra: se riusciremo a creare un buon ambiente per le radici, la nostra pianta crescerà in modo armonico e naturale. Non starò a spiegare tutte le ragioni dei miei consigli, lo ho già fatto in alcuni libri e sono disponibile a farlo se ci saranno richieste specifiche.

  • TROVARE UNA BUONA ESPOSIZIONE

Ci sono diverse variabili da prendere in considerazione per creare quel benessere alle radici: occorrerà trovare una buona esposizione, ma l’esposizione da sola non basta, dovremo considerare il tipo e la dimensione dei vasi, la qualità e il tipo di composta, la quantità e qualità dell’acqua e dei concimi, i trattamenti fitoterapici ecc…

Pianta di Aloe striata fiorita
  • L’IMPORTANZA DEI VASI

Per la dimensione dei vasi e coltivare l’aloe in modo corretto, l’importante è non eccedere, basta aumentare solo di pochi centimetri ad ogni rinvaso, magari riducendo ogni volta l’apparato radicale, togliendo le radici ferite e quelle poco sviluppate o secche. Per il tipo di vasi consiglio quelli di plastica con un unico accorgimento: il doppio vaso, in questo modo tra le pareti dei due vasi si crea una intercapedine che isola le radici dal surriscaldamento dovuto all’esposizione al sole.

Il terreno giusto per coltivare l’aloe

Per coltivare l’Aloe non esiste un terriccio ideale, sono però certo che non è ideale il terreno che le piante hanno quando le acquistiamo, perciò sarà utile sostituirlo. Il mio consiglio si basa sull’esperienza che mi sono fatto anche da segretario nazionale dell’associazione degli amatori delle piante grasse, e dipende dall’obiettivo che ogni coltivatore si pone: far crescere rapidamente le piante o sacrificare la crescita a vantaggio della salute delle piante o della semplificazione nelle attività colturali. La crescita rapida è una necessità per i coltivatori professionali, per loro il terreno è un supporto che serve prevalentemente come sostegno, i nutrienti e l’umidità vengono forniti e dosati a seconda delle necessità e della temperatura di coltivazione. Come ho detto in questo caso il terreno, per svolgere le sue funzioni, dovrà essere composto da silicati (sabbia e pomice necessari per il sostegno e l’umidità) in aggiunta a una percentuale di torba che invece serve per creare l’ambiente acido utile per l’alimentazione della pianta e ancora per l’umidità. È un terreno quasi sterile che purtroppo viene venduto anche nei supermercati come terreno ideale per le piante grasse, sconsiglio di usarlo così come lo acquistate, non è in grado di far crescere le vostre piante, nel migliore dei casi le può far sopravvivere.

Ai coltivatori non professionali questo terreno dovrebbe servire solo come base e necessita di alcuni arricchimenti, a meno che non si disponga di sistemi di alimentazione a goccia, simili all’alimentazione forzata tramite fleboclisi. Il terreno sterile dovrebbe essere arricchito con un terzo di pozzolana o lapillo (che rilasciano fosfati e altri elementi utili) e con un grammo per litro di cornunghia (corna, zoccoli e ossa tritate) o metà dose di perfosfato d’ossa (sia la cornunghia che il perfosfato rilasciano lentamente azoto).

Coltivare l’Aloe, la giusta composizione del terriccio

Il terreno che io uso è una composta che, con alcune correzioni, funziona per tutte le piante che coltivo; lo preparo aggiungendo ad uno dei tanti terreni da giardino acquistabile nei supermercati (con almeno un 50% di torba)

  1. Una quantità uguale di sabbia di fiume e pozzolana (50 e 50), a questo aggiungo
  2. Un grammo per litro di cornunghia
  3. Altrettanto di concime per pomodori (del tipo trivalente NPK con una percentuale del tipo 2-4-8 o multipli).

Sia la cornunghia che il concime per pomodori li trovo in un vivaio, ma sono comunque reperibili in rete a poco prezzo. Diffidate da chi vi vuol vendere un “terreno ideale”: ogni situazione colturale ha un suo terreno ideale, ogni coltivatore lo potrà scoprire e in una prossima pubblicazione vi aiuteremo a prepararlo da soli.
Irrigazione

  • La maggior parte delle specie di Aloe non ama il sole pieno quindi, se potete, fate in modo che abbiano il sole diretto solo per alcune ore al giorno, meglio se in mattinata.

ANNAFFIATURE

Le piante di Aloe vanno annaffiate solo durante il periodo vegetativo e il momento migliore per bagnare le piante è al tramonto. Come al solito è molto importante la qualità dell’acqua, sia quella fisica come la temperatura che quella chimica come l’acidità o la durezza. La migliore acqua sarebbe quella piovana, non quella raccolta in città, a meno di non essere in grado di escludere l’acqua della prima pioggia. Se non disponete di acqua piovana di qualità vi consiglio di usare acqua lievemente acida (pH 5,5-6), di durezza medio-bassa (fino a 15 in gradi francesi), a temperatura ambiente. Per quanto riguarda la quantità di acqua è importante lasciare asciugare il pane di terra tra una annaffiatura e l’altra.

CONCIMAZIONE

Dopo aver rinvasato la pianta, per il primo anno non sarà necessario concimare, a partire dal secondo anno reintegreremo le sostanze perse dal terreno con un concime granulare a lento scambio (tipo cornunghia) che verseremo sul terreno all’inizio della ripresa vegetativa. In alternativa, se avete costanza potrete concimare ad ogni annaffiatura, ma usando un quarto delle dosi consigliate. Dovete evitare di “salare” il terreno di coltivazione. Ricordo che nei periodi di riposo le annaffiature vanno prima ridotte e poi sospese. In Italia Centrale e Meridionale le Aloe hanno due periodi di riposo, quello estivo, quando la temperatura notturna supera i 20 gradi centigradi e quello invernale quando la temperatura notturna scende sotto i 3 gradi centigradi.

 

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Dopo aver chiuso alcune delle mie vite precedenti, quella sindacale (da Presidente FIARC Confesercenti a Roma), quella politica (membro effettivo Commissione Centrale Ruoli presso il Ministero del Lavoro), quella da redattore e autore nel mondo della carta stampata (Acquari & Natura, L’acquario ideale, Le mie prime venti Aloe, Piante Grasse), quella da tecnologo nell’elettronica industriale, quella da segretario nazionale dell’Associazione Italiana Amatori delle piante Succulente (AIAS), quella da libraio (Einaudi) a San Lorenzo a Roma, quella di formatore e consulente (master PNL), finalmente da alcuni anni posso dedicarmi alle mie passioni: lo studio e il restauro di orologi antichi (con lavori citati anche in Wikipedia), l’allevamento e lo studio di tartarughe terrestri, la coltivazione di qualche centinaio di piante, la partecipazione alle attività di associazioni naturaliste scientifiche (ERPISA, bibliotecario SRSN), l’alfabetizzazione del WEB con la lotta alle bufale e alle “credenze” prive di ogni fondamento che imperversano in rete, oltre allo studio e alla diffusione della cultura ambientale. luciano@einaudiroma.it

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