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International Solar Alliance, un’alleanza globale che scommette sul Sole

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Le fonti rinnovabili sono il futuro, questa è ormai una certezza. Il mondo può contare sull’energia pulita, ma per farlo servono incentivi e finanziamenti. É quanto emerso dall’accordo siglato tra i paesi membri dell’International Solar Alliance (ISA) un’alleanza globale sul solare lanciata dall’India e promossa dalla Francia durante la XXI Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici a Parigi alla fine del 2015.

L’International Solar Alliance 

L’allora presidente francese Hollande e il primo ministro indiano Modi hanno riconosciuto che i Paesi in via di sviluppo necessitano di implementare le tecnologie per portare rapidamente l’energia solare su scala mondiale. Numerose sono state le iniziative proposte per sbloccare le finanze private e per potenziare i finanziamenti pubblici.

Diventata un’entità legale il 6 dicembre, l‘International Solar Alliance (ISA), è un’alleanza intergovernativa tra i Paesi ricchi di risorse solari che si trovano tra i tropici del Cancro e del Capricorno. L’obiettivo principale dell’ISA prevede un progetto strategico e ambizioso da realizzare entro il 2030 coinvolgendo un sempre maggior numero di Paesi che lavorino insieme per sostenere lo sviluppo di applicazioni innovative ed economiche delle energie rinnovabili.

Gli obiettivi dell’Alleanza e il superamento della sfida dell’efficienza energetica

Ecco le aree chiave che determineranno il raggiungimento degli obiettivi dell’Alleanza e il superamento della sfida dell’efficienza energetica:

  • La costruzione di una piattaforma di conoscenza e cooperazione comune tra i paesi membri.
  • La promozione di nuovi modelli di business e di investimenti nel settore solare.
  • L’ideazione di progetti per la sostituzione di combustibili fossili, finora utilizzati per la mobilità privata e pubblica, con l’energia solare.
  • Gli incentivi allo sviluppo rurale, attraverso il fotovoltaico, che fornirà elettricità grazie a piccole reti locali di distribuzione.

All’International Solar Alliance hanno già aderito 121 Paesi. L’alleanza rappresenta un conglomerato di grande diversità, sia in termini economico-finanziari, sia in termini di accesso all’energia elettrica. Dall’analisi dei dati dell’ultimo Report ISA, relativo all’anno 2012, emerge che solo in 23 paesi il 100% della popolazione aveva accesso all’energia elettrica, mentre in 54 paesi meno del 66% della popolazione aveva accesso alla risorsa. Il dato del 66% è stato considerato dall’International Solar Alliance (ISA) il punto di riferimento, in quanto è la percentuale media della popolazione dei 121 paesi membri dell’alleanza con accesso all’energia elettrica.

A livello globale, invece, secondo una ricerca del World Bank Group, circa il 15% della popolazione concentrata nei Paesi in via di sviluppo – di questa, quasi la metà risiede in Africa – non ha ancora accesso alla risorsa energetica. Questo significa, su una popolazione di sette miliardi e mezzo, più di un miliardo di persone non possono nemmeno accendere una lampadina!

Una piattaforma comune per i Paesi in via di sviluppo

La sfida di fornire elettricità a tutti, in particolare fornendo accesso a coloro che vivono nei Paesi in cui la carenza è maggiore, diventa quindi per l’International Solar Alliance (ISA) un imperativo.

L’ISA intende sostenere i Paesi in via di sviluppo con un impegno coordinato al fine di avviare soluzioni che siano progettate per essere localmente appropriate. Molti di questi paesi possono potenzialmente sfruttare l’energia solare in un modo economicamente efficace. Tuttavia la distribuzione su larga scala è ostacolata dall’accesso limitato alle tecnologie e dalla carenza di risorse finanziarie. Diventa quindi fondamentale un’azione collettiva ed internazionale. Una guida per un sistema efficiente che dia una risposta equa a questa sfida mondiale. Questo aiuterebbe ad affrontare il fabbisogno energetico speciale di queste regioni. Inoltre, a lungo termine, ridurrebbero la loro dipendenza dai combustibili fossili aumentando così la quota di energia solare nel loro mix energetico, ovvero nell’insieme di fonti energetiche primarie utilizzate per la produzione di energia elettrica.

Mentre il mondo intraprende il suo percorso verso lo sviluppo e l’occupazione, la domanda di energia è in rapido aumento. La crescita delle emissioni è direttamente legata alla crescita economica generale e questa proporzione è improbabile che cambi negli anni a venire. Allo stesso tempo, si sta sempre più comprendendo che il cambiamento climatico è inequivocabile.

Energia e clima sono inestricabilmente legati a qualsiasi cambiamento nell’attività del settore energetico. L’ironia è che, l’energia così usata, non è adeguata a soddisfare le richieste della popolazione globale, né lo è ad aiutare il pianeta a rimanere sano e abitabile per le generazioni future. Tuttavia, aumentando la quota di energia solare, si contribuirebbe a piegare la curva globale delle emissioni di gas serra fornendo al tempo stesso un sistema di energia pulito ed economico.

Anche se non esiste un unico rimedio a questo problema, possono essere intraprese molteplici misure.

Cosa può fare l’Italia?

Aderire in fretta. Considerando che l’Italia, è uno dei Paesi industrializzati con la più elevata quota di energia rinnovabile, si profila la necessità che diventi membro attivo dell’International Solar Alliance (ISA).

A chiederlo, in una risoluzione depositata in Assemblea legislativa, è Mirco Bagnari consigliere regionale PD Emilia Romagna (primo firmatario) insieme ai colleghi della maggioranza: “Le recenti vicende legate a fenomeni atmosferici estremi che hanno colpito anche la nostra regione non possono che spingerci a mettere in campo tutte le azioni utili a ridurre l’utilizzo di energie fossili ed aumentare al massimo l’utilizzo di quelle rinnovabili”. Bagnari continua: “L’eventuale adesione dell’Italia potrebbe apportare nuovi e numerosi stimoli di discussione sul corretto e non speculativo sviluppo del solare, in accordo coi temi sviluppati nella Strategia Energetica Nazionale (SEN), il cui impatto sulle scelte energetiche delle Regioni sarà fondamentale” e conclude dicendo: “con la risoluzione chiediamo alla giunta di intervenire presso il Governo affinché aderisca formalmente alla rete International Solar Alliance (ISA) e, successivamente vengano messe in atto in ambito regionale tutte le azioni utili a rendere concreti gli impegni che seguiranno dall’auspicabile adesione dell’Italia”.

L’Italia è tra i primi dieci Paesi al mondo per ricerca scientifica nel campo delle energie rinnovabili

Il nostro Paese, negli ultimi anni, ha dimostrato nel campo delle ricerche scientifiche di saper trovare soluzioni efficaci per lo sviluppo delle energia solare. Infatti, secondo il Rapporto dell’Osservatorio Nazionale sulla Ricerca Scientifica nel campo delle Energie Rinnovabili, l’impegno dei ricercatori italiani, confrontato con quanto avviene nel resto del mondo, dimostra di essere di alto valore scientifico. Su 228 Paesi nel mondo presi in considerazione, la ricerca scientifica italiana in questo settore si è collocata al nono posto. Sul podio troviamo la Cina al primo posto, seguita dagli Stati Uniti e dal Regno Unito terzo in classifica. Una situazione questa che non si discosta molto dai dati dello scorso anno, quando al primo posto si erano classificati gli USA, seguiti da Cina e Regno Unito. Al di sotto del podio si inseriscono Germania, al quarto posto, seguita da Corea del Sud, India, Australia e Giappone.

Per approfondire: Gentiloni: “in politica abbiamo bisogno della spinta ecologista”

L’adesione all’International Solar Alliance: un’occasione da non mancare

Assumere un ruolo attivo nel campo delle energia solare, significherebbe per il nostro Paese aiutare molte regioni del mondo a liberarsi dalla condizione di energy poverty. Inoltre, le fonti rinnovabili si configurano per noi una preziosissima risorsa, che combinata al know how di molti ricercatori e professionisti del settore, condurrebbero l’Italia verso un processo di rinnovamento che porta con sé nuovi posti di lavoro e crescita economica.

1 commento

  1. Aderisco all’iniziativa dell’ISA
    Certo che per noi sarà una preziosa risorsa che porterà l’Italia verso una crescita economica.

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