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Collisione di due navi a largo della Corsica. A rischio l’area protetta paradiso dei cetacei

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collisione navi nel paradiso dei cetacei

Eppure la chiamavano “area protetta” ed era considerata il “paradiso” dei cetacei. Era il gioiello del Mediterraneo a largo della costa ligure, tra Genova e Bastia, era una delle zone marine con maggior varietà di flora e fauna del Mediterraneo. In questa porzione di mare, dove ogni anno transitano oltre mille balene, è accaduto l’ennesimo disastro ambientale provocato dalla collisione di due navi. La motonave tunisina Ulisse che muove camion e auto e la motonave cipriota portacontainer Cls Virginia si sono urtate provocando la fuoriuscita di tonnellate di petrolio. 

Un disastro ambientale nell’area protetta paradiso dei cetacei

La Francia, che gestisce le operazioni di soccorso, ha chiesto aiuto all’Italia per controllare l’enorme macchia di carburante che ha superato i dieci chilometri quadrati di superficie e che interessa proprio l’aerea protetta, al largo della costa ligure, paradiso dei cetacei. 

La collaborazione italiana ai soccorsi 

La centrale operativa della Guardia Costiera italiana, su direttiva del ministro dell’Ambiente italiano, ha disposto l’invio nella zona di diverse unità navali e anche di un velivolo Atr42 per l’attività di monitoraggio. Tra i mezzi di soccorso andati sul luogo dell’incidente ci sono anche tre unità navali d’altura della società Castalia adibiti al contenimento dello sversamento: la Nos Taurus partita da Livorno, la Bonassola da Genova e la Koral da Olbia.

Il motivo dello scontro è ancora poco chiaro e le notizie frammentarie che arrivano dal luogo dell’incidente parlano di uno scontro avvenuto per errore mentre la Cls Virginia era ferma e ancorata in mare.

La domanda resta sempre la stessa: chi pagherà, oltre all’ambiente, per questo nuovo disastro ambientale? 

 

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