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Andrea Bovero (Cidesco): “Italia, all’avanguardia nel wellness”

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Wellness
Tra le tendenze in atto nel mondo delle Spa, vi è un ritorno a una cultura del divertimento

Da alcuni anni il settore Wellness si sta rivelando come uno dei settori emergenti da un punto di vista economico e di crescente interesse sotto il profilo culturale. Non si tratta più solamente di concepire la Spa come un luogo di relax e di distacco dagli impegni della quotidianità ma come delle realtà in grado di garantire divertimento e intrattenimento recuperando, in tal modo, il ruolo e la funzione che avevano le Terme dell’antica Roma. Per conoscere le ultime tendenze e le prospettive future del settore, abbiamo intervistato Andrea Bovero, Presidente della Cidesco Italia.

Benvenuto sul nostro web-magazine, Andrea. Prima di tutto, per inquadrare al meglio l’argomento beauty e wellness, volevo chiederti di fare un po’ di storia della Cidesco, quando assumi la presidenza della sezione Italia e quali iniziative hai preso per dar vita al nuovo corso?

Cidesco nasce nel 1946 come Comitato Internazionale di estetica e cosmetologia grazie alla volontà di due sognatori: Georges Dumont e Jaques Poirsons. Venne così realizzato il primo grande link tra Stati e organizzato un network internazionale con il meglio delle scienze del benessere essendo molto sentita la necessità di rappresentare in un’unica struttura i vari professionisti del settore, di facilitare la circolazione delle informazioni e di creare punti d’incontro globali. Cidesco Italia, invece, nasce nel 1950 grazie all’impegno del cosmetologo Paolo Rovesti. Come si può agevolmente comprendere, Cidesco aveva, ai tempi, il solo Congresso internazionale per confrontarsi a livello mondiale e discutere le problematiche del settore. Con lo sviluppo dei mezzi di comunicazione, le maggiori possibilità date dall’informatica e l’esplosione dei social network, Cidesco ha evoluto il suo ruolo occupandosi non solo di bellezza e cosmetologia ma anche di Spa Industry tanto che oggi la sua mission è “the world Standard for Beauty & Spa Therapy”.

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Il Presidente di Cidesco Italia Andrea Bovero

Cidesco quindi è l’organizzazione mondiale che stabilisce i modelli di qualità Spa&Beauty grazie all’opera e al lavoro di professionisti e opinion leader impegnati a stabilire continuamente gli standard. Io assumo la presidenza di Cidesco Italia nel 2007 e al tempo la nostra sezione era una realtà poco presente nel contesto mondiale. Decisi allora di intraprendere un’azione di rinnovamento su tre direttrici favorendo l’ingresso di giovani leve, promuovendo l’internazionalizzazione e incoraggiando la scientificità all’interno dell’organizzazione inserendo professionisti dell’estetica e personalità accademiche. Contemporaneamente, promossi molto l’immagine e l’operato di Cidesco Italia nelle relazioni a livello mondiale e lo scorso anno il nostro Paese è entrato nel Board Internazionale e sono diventato uno dei nove membri del Cidesco International PR Commitee. Vorrei aggiungere che nel 2007 avevo ventinove anni ed ero il più giovane presidente della storia dell’organizzazione e dopo dieci anni lo sono ancora, a dimostrazione che l’Italia era ed è tuttora antesignana del cambiamento all’interno di Cidesco International. Un ultimo accenno, vorrei dedicarlo all’impegno mondiale che ho profuso in questi anni in quanto ho tenuto conferenze al Congresso Mondiale CIDESCO per quattro anni consecutivi e dopo tanto lavoro profuso nelle relazioni internazionali, Cidesco Italia, vuoi per meriti della nostra struttura e vuoi per l’indubbio fascino del made in Italy, è ormai un fiore all’occhiello per Cidesco International. Tutto questo è stato possibile in quanto, non potendo competere per mezzi economici e per estensione territoriale con colossi come Usa, Cina, Giappone e Russia, abbiamo dovuto puntare le nostre fiches sulla grande qualità scientifica e sull’immutato appeal artistico e sensoriale dell’italianità.

Focalizziamo un momento la nostra attenzione sulla situazione internazionale dell’industria del wellness e sull’Italia. Come siamo messi attualmente nel nostro paese?

Insieme al settore dell’enogastronomia, direi che l’Italia si pone decisamente all’avanguardia e questo perché nel nostro paese non parliamo solo di beauty and wellness come business ma ragioniamo di beauty and wellness come cultura. Se non primeggiamo in tecnologia e ricerca, siamo in pole position per tendenza e lifestyle perché in pochi paesi come il nostro, l’idea di wellness è direttamente collegata al concetto di turismo.

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Tra le tendenze in atto nel mondo delle Spa, vi è un ritorno alla cultura del divertimento

Mentre all’estero la distinzione tra l’andare in Spa e fare turismo è più netta, in Italia il viver bene è già presente nel nostro stile di vita per cui è naturale conciliare un corretto lifestyle con il godimento culturale. Aggiungerei poi un particolare molto importante dato da una sorta di riverenza che il resto del mondo ha verso il Bel Paese, quasi che l’essere italiano ci fornisse automaticamente una marcia in più. È davvero un peccato che in Italia non ci rendiamo pienamente conto di ciò.

Al recente Congresso di novembre della Cidesco, hai tratteggiato le linee di una nuova frontiera del benessere incentrata sul concetto di wellnesstainment, intendendo in tale maniera un settore caratterizzato da maggiore dinamismo e capace d’intercettare le crescenti esigenze del pubblico. Vuoi spiegarci meglio questa evoluzione del wellness?

Il Congresso Cidesco 2016 è stato il coronamento di un percorso partito da molto lontano. Alcuni anni fa, rimasi incuriosito dal concetto di edutainment ossia l’imparare in maniera divertente e, avendo maturato nel corso del tempo una vasta esperienza nel mondo delle Spa, mi ero reso conto che uno dei limiti di queste strutture era il fornire una sensazione di staticità e di noia. Compresi che, con tutta probabilità, era stato fuorviato il concetto stesso di wellness perché benessere significa innanzitutto divertimento. Chi si diverte, si rilassa e si rigenera prima. Ed è bene sottolineare che il controllo dello stress, la principale “malattia” del mondo moderno, non è legato al relax ma allo svago. E allora, quale modo migliore che considerare le Spa come un autentico luogo di divertimento? E, se torniamo indietro nel tempo, non è esattamente quello che facevano gli antichi Romani alle terme interpretandole come momento di incontro e intrattenimento? In tutto il mondo è in atto questa tendenza e le Spa possono diventare il luogo per eccellenza della socialità tra le persone in quanto, quando si entra in una struttura del benessere, tutte le barriere di natura psicologica si abbassano e in Spa ci ritroviamo tutti in accappatoio. Ecco allora spiegato il concetto di wellnesstainment e, non a caso, una parte dell’ultimo Congresso della Cidesco è stato celebrato all’interno di una Spa con l’organizzazione di un evento che si è rivelata la perfetta occasione d’incontro tra le persone.

Vorrei porre l’accento su un aspetto che, molto spesso, sfugge all’attenzione del pubblico e cioè che il wellness è una vera e propria industria, un’attività economica orientata al business e alla produzione di ricchezza. Ma in questo tipo di contesto, c’è ancora spazio per l’immaginazione e il sogno?

Diciamo subito che l’industria del benessere è diventata un’attività di dimensioni colossali e questo perché siamo in una fase di passaggio che vede l’evoluzione del concetto di wellness da esperienza limitata in una Spa o in un centro benessere a situazione espansa nella vita quotidiana di ognuno di noi. Il trend mondiale sta registrando la crescente diffusione delle pratiche del benessere non solo nei luoghi classici come le Spa ma anche in altri contesti della vita, quasi assistessimo a una sorta di “Spaizzazione”. Questa è una tendenza importante perché segna il superamento dell’idea di wellness da lusso per pochi a opportunità accessibile per tutti coloro che vogliono provarla.

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Cidesco nasce nel 1946 come network tra i professionisti del benessere

Da questo punto di vista, è interessante notare come sia cambiata la percezione di una Spa in quanto, se fino a vent’anni fa andare in una struttura per ricevere un trattamento di massaggio era considerato un qualcosa di accessorio se non di frivolo, oggi questo modo di pensare è cambiato perché stiamo avvertendo la necessità di ricevere maggiore benessere non solo come momento emozionale ma anche come esperienza di vita. Vorrei poi sottolineare che le attività legate al wellness allungano la vita perché è possibile fare prevenzione di certe malattie e ci consentono di vivere di più e meglio.

Contestualmente alla delineazione di una nuova frontiera del wellness, non possiamo dimenticare che questa tendenza porta allo sviluppo di nuove figure professionali e a una maggiore importanza della comunicazione del benessere.

Penso che non si debba parlare di nuove figure professionali quanto di una maggiore coscienza del professionista. Al giorno d’oggi, non si possono più affrontare le sfide del settore con le sole competenze specifiche e la preparazione tecnica in quanto il livello generale è decisamente aumentato ed è necessario cogliere le nuove esigenze della clientela. Per cui tra le skills di quello che definirei il consulente del wellness devono figurare anche la comunicazione del benessere e la gestione delle emozioni del cliente. Lifexcellence nasce proprio per venire incontro a questi bisogni erogando dei corsi di alta formazione in linea con le richieste provenienti dal mercato del wellness, aumentando l’offerta professionale con elementi di marketing, comunicazione e organizzazione eventi se pensiamo alla figura del maestro di sauna e hammam. Sotto questo profilo, ritengo che le Spa non esauriscano la loro funzione nel momento in cui il cliente esce dalla struttura ma devono cercare di fornirgli degli strumenti utili per prolungare nella vita quotidiana il valore dell’eccellenza del benessere.

Un ultimo doveroso accenno riguarda lo sviluppo delle tecnologie applicate al wellness intese come nuovi macchinari e nuovi prodotti. Anche da questo punto di vista, le crescenti possibilità offerte dall’innovazione e dalla ricerca possono avere un impatto significativo sul mondo del wellness?

Al momento attuale, vi sono due grandi tendenze nel wellness solo apparentemente contrapposte tra di loro. Da una parte, troviamo l’ipertecnologia con strumentazioni e apparecchiature che agiscono in maniera efficace sul corpo e le applicazioni legate a tablet e smartphone che segnalano, ad esempio, il consumo delle calorie, il contapassi e altre funzioni. Ma parliamo anche di realtà aumentata grazie alla realtà virtuale con nuovi caschi e occhiali da indossare durante i massaggi, solo per citare un possibile utilizzo. Dall’altra, assistiamo al ritorno alla tradizione con l’ultranaturalità mediante il recupero delle sensazioni tattili, visive e olfattive nonché di importanti sviluppi riguardanti la musicoterapia al fine di creare una perfetta regia sensoriale. E avremo nuovi prodotti ancora più efficaci a livello cutaneo come i neurocosmetici ossia cosmetici intelligenti in grado di sfruttare le connessioni neuroendocrine della pelle e in grado di portare dei benefici sul nostro corpo. A mio avviso, il futuro sarà altamente tecnologico ma con un elevato bisogno sensoriale in quanto, come esseri umani, non possiamo rinunciare al seducente abbraccio dei nostri sensi.

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