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Aloe Suzannae, la specie più interessante del Madagascar

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Aloe Suzannae Madagascar

Tra le Aloe del Madagascar, l’Aloe Suzannae è una delle specie più interessanti, per la forma delle sue foglie, la loro epidermide e la fioritura sorprendente degli esemplari adulti. Voglio sperare sia solo l’aspetto particolare ad aver spinto decine di vivaisti statunitensi a riprodurla intensivamente, non il fatto che fra le Aloe è quella che più è andata vicino ad una reale estinzione e che quindi può ancora essere commercializzata a prezzi elevatissimi come pianta introvabile. Come mi è già capitato di spiegare, nel mondo del collezionismo le specie che già hanno problemi di sopravvivenza vengono ciclicamente rese molto rare, distruggendo il loro areale, cosa che in alcune zone dell’Africa viene fatta, dopo aver prelevato gli esemplari più grandi, anche con l’impiego degli elicotteri, le piante che restano vengono distrutte con bombe al fosforo. Da alcuni degli esemplari prelevati, ceduti a collezionisti senza scrupoli, vengono ricavati i semi e poi le giovani piante ottenute vengono vendute in giro per il mondo a prezzi sbalorditivi.

Aloe Suzannae, caratteristiche

Il nome Aloe Suzannae è una dedica: lo scopritore Raymond Decary nel 1921 decise di dedicare la specie alla signorina Suzanne Decary (la figlia).
La pianta è arborescente, i tronchi raggiungono i 3-4 metri di altezza e sono larghi 25/30 cm. Gruppi di foglie erette 60/100 cm sono raggruppati in ciuffi lunghi circa un metro. Le foglie sono lunghe e strette, raggiungono il metro di lunghezza e negli esemplari adulti sono larghe fino a 6 cm. La punta è linguiforme.
Le foglie dell’Aloe Suzannae hanno un colore verde scuro e una superficie vellutata/rugosa al tatto. La forma della foglia ha una superficie superiore scarsamente concava, mentre la superficie inferiore è fortemente convessa. Le foglie sono dure e difficili da tagliare, specialmente quando sono secche.
Le spine ai margini delle foglie sono corte, dure e pungenti, di colore bruno, lunghe fino a 1,5 mm e distano un centimetro tra loro, vanno diradandosi fino a sparire dopo la metà della foglia verso l’apice. Le foglie giovani hanno spine bianche.
L’inflorescenza è semplice (in un’unica spiga floreale), ma veramente eccezionale, raggiunge negli esemplari adulti tre metri d’altezza, il racemo è lungo ben due metri ed è densamente fiorito. R. Decary si accorse che l’impollinazione di questa specie è notturna, durante il giorno sono pochissimi i fiori aperti nel racemo, a mezzanotte sono tutti aperti e alle nove di mattina tornano a chiudersi. Tornando più volte negli stessi areali alcuni ricercatori hanno scoperto che le piante non fioriscono tutti gli anni, e comunque per fiorire gli esemplari devono raggiungere una discreta dimensione (almeno un metro e mezzo di altezza). Credo che il fenomeno sia dovuto alla mole della fioritura che ha bisogno di una forza vegetale che l’esemplare non riesce a recuperare in un solo anno. Poiché l’impollinazione è notturna può darsi che anche questa specie sia profumata, per attrarre gli insetti o gli animali impollinatori, ma non ho trovato nessuna indicazione.
I singoli fiori vanno dal bianco al giallo chiaro all’arancione chiarissimo e il loro perianzio è breve e sub-cilindrico, a differenza dei soliti fiori di Aloe si aprono e chiudono più volte.
In natura la fioritura è invernale, in Europa (gli esemplari più grandi sono nella collezione privata del principe Ranieri a Montecarlo) ho potuto osservare esemplari con un fusto che supera i due metri di altezza, ma non ho notizie di fioriture.
La specie è stata scoperta da R. Decary in Madagascar, 1 km a nord di Amboasary vicino al letto del fiume Mandrare. Oggi è particolarmente rara in natura e ci sono molti più esemplari adulti in America che in Madagascar.

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Dopo aver chiuso alcune delle mie vite precedenti, quella sindacale (da Presidente FIARC Confesercenti a Roma), quella politica (membro effettivo Commissione Centrale Ruoli presso il Ministero del Lavoro), quella da redattore e autore nel mondo della carta stampata (Acquari & Natura, L’acquario ideale, Le mie prime venti Aloe, Piante Grasse), quella da tecnologo nell’elettronica industriale, quella da segretario nazionale dell’Associazione Italiana Amatori delle piante Succulente (AIAS), quella da libraio (Einaudi) a San Lorenzo a Roma, quella di formatore e consulente (master PNL), finalmente da alcuni anni posso dedicarmi alle mie passioni: lo studio e il restauro di orologi antichi (con lavori citati anche in Wikipedia), l’allevamento e lo studio di tartarughe terrestri, la coltivazione di qualche centinaio di piante, la partecipazione alle attività di associazioni naturaliste scientifiche (ERPISA, bibliotecario SRSN), l’alfabetizzazione del WEB con la lotta alle bufale e alle “credenze” prive di ogni fondamento che imperversano in rete, oltre allo studio e alla diffusione della cultura ambientale. luciano@einaudiroma.it

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