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Sharing economy: l’economia della condivisione

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La sharing economy è una delle possibili soluzioni che l’uomo ha trovato per contrastare l’attuale crisi economica. La sharing economy è una realtà economica alternativa resa possibile anche dallo sviluppo di nuove tecnologie. Ma vediamo più nel dettaglio di cosa si tratta.

Cos’è la sharing economy?

Alla base del concetto di questa forma di economia vi è l’idea di consumo basata sul riuso e lo scambio piuttosto che sulla proprietà.  Tramite Internet, vengono create delle comunità attraverso le quali beni e servizi possono essere scambiati e condivisi. La proprietà non è più ciò che dà valore a un oggetto o a un servizio, bensì è l’accesso che si ha ad essi a determinarne il valore.

Le caratteristiche della sharing economy sono principalmente tre:

  • condivisione
  • relazione orizzontale (tra persone o tra organizzazioni)
  • piattaforma tecnologica

La piattaforma tecnologica permette di creare delle comunità attraverso le quali diviene possibile scambiare beni e servizi. Proprio per questa ragione, la fiducia e la credibilità di persone e organizzazioni che ne prendono parte sono fondamentali affinché questo tipo di economia funzioni.

La sharing economy consente a tutti di accedere al suo mercato e di condividere i propri beni; questa condivisione può avvenire in diverse modalità:

  • sharing: condivisione di auto, prodotti digitali, casa, abbigliamento, luogo di lavoro
  • making: tutte quelle attività legate al fai-da-te
  • crowding: crowdfunding (raccolta di collettiva di fondi attraverso la rete) e crowdsourcing (raccolta telematica di idee, progetti o prodotti)

Perché nasce la sharing economy?

La sharing economy nasce in risposta a più esigenze; sicuramente la crisi economica è stata la motivazione principale che ha spinto l’uomo a cercare nuove strade per uno sviluppo economico, ma questa non è l’unica ragione. Questo tipo di economia si è sviluppato e sta avendo un buon successo anche perché risponde ad altre importanti esigenze delle società contemporanee:

  • consumo consapevole
  • riduzione degli sprechi
  • benessere sociale
  • risparmio
  • rapporto con la comunità

L’Italia e la sharing economy

Tra i paesi che si posizionano ai primi tre posti in tema di economia della condivisione c’è l’Italia, preceduta da Turchia e Spagna. Ad utilizzare maggiormente questo tipo di economia sono per il 74% gli under 44, di cui per il 56% uomini e il restante 44% donne. Il fatturato della sharing economy del 2016 è stato di circa 13 miliardi di euro, numeri che sono previsti in crescita; nel 2025 si pensa che saliranno fino a raggiungere i 300 miliardi di euro. I mercati che sono più coinvolti in questo tipo di economia sono tre: cibo, trasporto e attività ricettive.

Conclusioni

Sicuramente la sharing economy non riuscirà a sostituirsi completamente all’economia tradizionale ma, insieme ad altre realtà come quella della circular economy, è una valida alternativa e può contribuire a ridurre di molto l’impatto dell’uomo sul pianeta. La condivisione rende possibile una riduzione degli acquisti e degli sprechi, quindi un minor impatto ambientale; permette uno scambio equo e paritario e consente di migliorare il rapporto tra l’uomo e l’ambiente, ma anche di rafforzare il senso di comunità e solidarietà.

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