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La Jatropha Curcas: un’occasione di sviluppo per l’Africa

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Jatropha Curcas

Jatropha Curcas: cos’è? Una pianta originaria del Centro America da dove si è diffusa verso altre zone tropicali e subtropicali, coltivata in Asia ed in Africa, dove è conosciuta come Pourghère.

I semi contengono circa 30-38% di olio, non commestibile ma utilizzabile come combustibile, ovvero come carburante, previa semplice filtrazione. Questo biocarburante è utilizzato anche in motori Diesel opportunamente progettati, oppure trasformato in Biodiesel tramite transesterificazione è impiegabile in tutti i motori Diesel senza alcuna modifica specifica.

L’esperienza di Luca Quaresima con la Jatropha Curcas

Quattro anni fa Luca Quaresima decide di partire per lo Zambia. La storia nasce da un incontro. Quello di Luca e di un ragazzo che ha origini e parenti in Zambia. E’ qui che Luca si è trasferito, alternando la sua principale attività di consulente navale per yacht privati con la coltivazione della Jatropha Curcas. “Come ho cominciato?” – racconta – “Ho acquistato una fattoria con annessi 412 ettari di terreno. Al momento ne utilizzo solo 1 – spiega – dove ho costruito due serre per far germogliare quasi un milione di vasetti di Jatropha Curcas”.

E dei restanti 411 ettari che ne fa?

Gli altri ettari dovrebbero servire per installare delle piantagioni di Jatropha, ma al momento la corruzione e, purtroppo, la burocrazia dello Zambia non permettono di procedere. Inoltre a questo si è aggiunto il fatto che il presidente dello Zambia (Frederick Jacob Titus Chiluba ndr) è morto e quindi abbiamo dovuto fermare i lavori. Ora con il nuovo presidente stiamo cercando di riallacciare i rapporti e di capire come procedere.

Report in uno dei suoi ultimi servizi accusa le multinazionali di sequestrare e deturpare il territorio con quella che la stessa Gabannelli definisce una vera e propria “truffa” dei biocarburanti. Come replica a queste accuse?

Certamente l’inchiesta di Report si riferisce ad aziende multinazionali che acquistano anche 60.000 ettari di terreno alla volta distruggendo tutto ciò che ci viveva prima, sottraendo spazi alla cultura del cibo facendo schizzare i prezzi alle stelle come accade per il petrolio. Ma la mia storia – lo garantisco – è assolutamente diversa. Io sono un piccolo imprenditore che nella produzione di biocarburante non cerco una speculazione, ma piuttosto un’occasione per fornire degli strumenti di emancipazione per la popolazione, proponendomi di creare una microeconomia interna nelle zone limitrofe producendo energia pulita. Inoltre vorrei aggiungere una riflessione per smentire queste accuse.

Prego…

Non può essere mio interesse – da imprenditore – esportare biocarburante, innanzitutto perché l’Africa non ha autostrade ed i costi di importazione farebbero alzare troppo il prezzo; inoltre perché il mio progetto nasce e si sviluppa per sostenere un’economia interna.

La Jatropha Curcas permette tutto questo?

Certamente. Nelle mie serre germogliano i semi di Jatropha. Una volta che la piantina nasce, questi vasetti vengono ceduti ai “farmer” (“sono 17 i contadini che collaborano con noi”, aggiunge) i quali provvedono a piantare la Jatropha Curcas nei loro terreni assumendo personale per gestire le coltivazioni.
Una volta che il frutto della pianta è maturo viene spremuto, come avviene per le olive. Ci sono tre semi all’interno del frutto. E’ da questo che viene prodotto del combustibile attraverso un processo chimico che si chiama eterizzazione. Questi semi vengono portati in dei centri di biomassa dove vengono bruciati insieme alle enormi quantità di erba che vengono tagliate nei campi.

Quale sarebbe l’alternativa per questi terreni?

Quella di rimanere del tutto incolti. Del resto, se continuiamo a fare beneficenza attraverso le “onlus” il problema dell’Africa non si risolverà mai. All’Africa come a qualsiasi altro Paese povero è necessario fornire gli strumenti per la sopravvivenza e per una speranza di vita. Inoltre, vorrei anche dire che dal ricavo di questa attività stiamo cercando di prendere accordi con le istituzioni per costruire scuole, strade e ospedali. Di questo c’è bisogno. E i biocarburanti sono un’occasione ‘certa’ di sviluppo.

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