Esploratori urbani, chi sono? Di giorno in ufficio, di notte per cieli e per terre, arrampicati sulle impalcature di grattacieli in costruzione e di gru o persi in cunicoli di vecchie stazioni metropolitane e di reti fognarie. Gli esploratori urbani fanno questo: vivono lo spazio cittadino quasi fosse un “sistema operativo” da poter violare o riprogrammare. In che modo? Cambiandone semplicemente la prospettiva di osservazione, da dove, cioè, nessun altro arriverebbe a pensare: dal profondo, dall’alto, dal basso.
Su un tetto a 310 metri dal suolo
Può capitare così di ritrovarsi su di un tetto a 50 metri dal suolo con i piedi che penzolano nel vuoto e la città piena di luci all’orizzonte o a camminare per ore, dopo aver spostato un tombino, dentro uno stretto tunnel con l’acqua alle ginocchia in compagnia di buio e topi. A esplorare fabbriche in disuso, sottomarini abbandonati o strutture sportive mai terminate. Quale lo scopo? Quello di riscoprire, di riappropriarsi e reinventare il paesaggio urbano senza però commettere vandalismi né furti, armati solo di macchinette fotografiche con cui scattare foto da vendere magari a media o da pubblicizzare su blog o web forum. Come nel 2012 quando se ne diffusero alcune che ritraevano esploratori con il volto coperto a 310 metri di altezza, arrampicati sui ponteggi dello Shard London Bridge, il secondo edificio più alto d’Europa ancora in fase di costruzione.
Come riscoprire la città con occhi nuovi
E gli esploratori aumentano a dismisura, tanto che a oggi il loro può essere considerato un vero e proprio movimento. “Opporsi a una società piena di luoghi sicuri e asettici e attrazioni che pretendono un biglietto di ingresso per essere viste dai cittadini”, questo il loro motto. E la sfida è appena iniziata: un vero esploratore non si ferma mai ed è sempre pronto a nuove imprese. E all’orizzonte ce ne sono decisamente tante. Qualche esempio? La nuova mega rete fognaria londinese, i tunnel segreti costruiti dai sovietici sotto Mosca, la colossale fogna di Tokio, la linea del metrò che stanno realizzando sotto la Second Avenue a New York.