Mentre anche il Canada, primo dei paesi del G7, decide per la legalizzazione della Cannabis ad uso ricreativo, in Italia il Consiglio superiore di Sanità esprime un parere negativo sulla libera vendita della Cannabis Sativa di tipo L. spesso definita erroneamente Cannabis Light (la L. infatti si riferisce a Linneo che nel 1753 definisce la Cannabis come un genere monotipico con la sola specie Cannabis sativa L.).
Cannabis Sativa L. il parere negativo del Consiglio superiore della Sanità
Cosa ne sarà di tutti gli sforzi economici fatti da migliaia di imprenditori in tutta Italia per l’apertura dei cannabis shop? E soprattutto cosa comporta questo parere dal punto di vista legale?
Il Consiglio Superiore della Sanità è un organo pubblico consultabile dal Ministero della Sanità e da tutte le istituzione che necessitano di pareri in merito a situazioni sanitarie e nei casi stabiliti dalla legge. Dal punto di vista legale non cambia ancora nulla perché il Consiglio è un organo di consulenza tecnico scientifica in grado di dare pareri ma non di deliberare o modificare le leggi. Inoltre l’organo che richiede il parere, in questo caso il Ministero della Salute, non è obbligato a prendere in considerazione la relazione. L’attuale Presidenza del CSS è della Prof.ssa Roberta Siliquini direttrice della Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva dell’Università degli Studi di Torino che dichiara: “solitamente il Consiglio superiore di sanità esprime dei pareri al ministro della Salute e poi è il ministro stesso, secondo quello che ritiene più giusto fare, a trasmetterlo ad altri soggetti. I pareri sostanzialmente fanno parte di un dossier più ampio, che può dar luogo a una discussione in sede politica e anche a ripercussioni legislative”.
La verità è che la letteratura scientifica dedicata alla Cannabis non ha ancora un valore assoluto. Sembra, tra l’altro, che non esistano dosi e quantità certe rispetto ai risultati che si vogliono ottenere, sono infatti moltissimi i medici che a riguardo ricordano come l’effetto dei cannabinoidi dipende e varia da paziente a paziente e da caso a caso. Inoltre, come riporta l’agenzia adnkronos il ministero della Salute è in attesa di un parere dell’Avvocatura dello Stato, che deve ancora arrivare.
In attesa di capire come si muoveranno le Istituzioni e quali decisioni verranno prese dall’attuale classe politica ci auguriamo che un’eventuale interruzione della commercializzazione di infiorescenze non sia il presupposto per la nascita un nuovo mercato nero della Cannabis.
Per approfondimenti:
Cannabis Sativa L. ad uso ricreativo. Quali decisioni prenderà lo Stato?
MIPAAF: è legale il commercio di infiorescenze di canapa.