Per scegliere l’Aloe più adatta da coltivare in casa o in giardino è necessario prendere in considerazione alcuni aspetti che riguardano lo spazio necessario, ma non solo. Vediamo insieme quelle che sono le necessità di questa pianta.
Gli errori più comuni nella coltivazione dell’Aloe
Ogni cultura ha il suo modo di dire per descrivere qualche cosa che non è al suo posto, in Italia si parla di “cavoli a merenda”, questa espressione non credo possa valere anche per gli abitanti della Germania; in Australia si parla di “canguri in pineta” e probabilmente anche voi conoscete qualche modo di dire analogo. Queste espressioni sintetizzano il pensiero della cultura che li usa, e servono per proteggerci da errori grossolani. Nel caso delle Aloe il paradosso (o l’errore) potrebbe essere quello di voler far crescere le specie arborescenti su un piccolo terrazzino, ma non è solo la dimensione a condizionare la scelta delle specie da coltivare. Mi è capitato di dover accogliere esemplari troppo cresciuti per rimanere dai loro proprietari; come accade per alcuni cuccioli che quando diventano adulti creano dei problemi per i loro compagni umani, lo stesso può capitare per le piante.
L’esposizione e l’annaffiatura più adatta all’Aloe
Alcune specie sono attrezzate per sopportare ambienti estremamente assolati: si abbronzano (le foglie diventano molto scure) o si schiariscono in modo da riflettere la luce (le foglie diventano quasi bianche), altre coprono le foglie di prunina (una polverina chiara e impalpabile che quando è presente sulle foglie le fa sembrare argentee). Ci sono specie ricadenti ed altre che sembrano rampicanti, poi a seconda dello spazio alcune specie si moltiplicano da stolone riuscendo a colonizzare anche grandi ambienti, altre rimangono esemplari singoli che non accestiscono. A seconda della quantità d’acqua della nostra zona sarà opportuno scegliere piante che sopportano l’umidità e la piovosità caratteristica del nostro giardino o del nostro terrazzo. L’esposizione in cui vogliamo coltivare le piante condiziona la scelta delle specie, non solo per la quantità di sole, ma anche per la qualità della luce solare, a parità di ore di insolazione è diverso se l’esemplare ha la luce diretta del sole al mattino, a mezzodì o al pomeriggio. Infine non sono tantissime le specie che si trovano in commercio, ma sono ugualmente sufficienti per farci commettere, coltivandole tutte, un bel numero di errori. Ho già raccontato di aver ridotto le perdite raggruppando tra di loro specie che convivono anche in natura, è sempre saggio farlo. Anche dal punto di vista estetico il migliore risultato si ottiene con la ricostruzione di un unico ambiente, di altopiano, di montagna o di pianura e possibilmente con la stessa situazione idrica. Alcune Aloe riescono a vivere in ambienti estremi, sono originarie di ambienti con piovosità scarsissima. A mio parere però non è saggio riprodurre fedelmente queste situazioni ambientali: anche senza considerare le difficoltà tecniche, se il clima è più mite quasi sempre le nostre piante vivranno meglio rispetto all’ambiente naturale. Riconosco che “vivere meglio” è un concetto soggettivo, ma per le piante è possibile misurare questa situazione verificando la crescita annua degli esemplari, la loro resistenza agli attacchi dei parassiti animali o vegetali, la loro aspettativa di vita. Pensate a un eschimese o ad un abitante del Corno d’Africa “trapiantati” in un casale della Toscana o dell’Umbria, avranno bisogno di un periodo di acclimatazione ma poi (razzismi a parte) potranno contare su una migliore qualità della vita, rispetto al loro luogo d’origine. Quando descriverò le specie più comuni aggiungerò anche i luoghi di provenienza in modo da semplificare le scelte e gli eventuali abbinamenti.
Raccomandazioni
Un ulteriore consiglio, acquistate sempre piante nate e cresciute nella vostra regione, resisteranno sicuramente di più rispetto a quelle provenienti dai luoghi d’origine. Inoltre quando acquisite un nuovo ospite comportatevi con prudenza, come fareste con un nuovo animale: tenete l’esemplare in quarantena (separato dagli altri), fino a quando sarete sicuri che non ci siano parassitosi. Anche l’ambientazione dell’esemplare è importante, tenete la pianta sotto controllo fino a quando sarete sicuri che tutto sia a posto. Una raccomandazione: non dobbiamo cambiare la posizione delle piante che coltiviamo, magari solo ruotando i vasi come alcuni fanno per far prendere il sole alla pianta da tutti i lati. Quasi tutte le piante crescono cercando di esporre la maggior quantità della superficie delle loro foglie al sole, cambiare il loro orientamento equivale a stressarle. Se coltivate le piante in vaso sarà opportuno fare un segno con della vernice o con un pennarello sulla parte del vaso rivolta verso l’interno, in questo modo potremo spostarle per pulirle e curarle e poi rimetterle nella stessa posizione.