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Tombe di Via Latina, un parco suggestivo

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Nella frenesia della vita quotidiana Roma appare come una metropoli esausta, ma quando svela i suoi segreti riesce a sorprendere e incantare. E così, a poche centinaia di metri dalla fermata della metropolitana “Arco di Travertino”, non distante dal traffico caotico e dai mille negozi di Via Tuscolana, c’è un cancello che affaccia su un parco archeologico totalmente gratuito, non grande ma intatto e silenzioso: il parco delle tombe di Via Latina.

La bellezza malinconica del Parco delle Tombe di Via Latina

È uno scorcio di Roma che un pittore romantico adorerebbe: la Via Latina, con il suo basolato, taglia un prato verde ben tenuto non curato fino ad avere un aspetto domestico e artificiale. Resta un tocco selvaggio nei fiori di campo e nei pini, mentre ai lati della strada svettano antiche tombe romane conservate in buone condizioni. L’ingresso al parco è gratuito e l’ambiente è ben tenuto. Le tombe presenti si possono visitare su prenotazione, pagando una cifra davvero irrisoria, ma già passeggiare lungo la via e ammirare il panorama permette di vivere un’esperienza che ricorda quella dei “pellegrini del mondo classico”, che riflettevano davanti alle rovine romane durante il loro grand tour dell’Europa.

La tombe presenti nel parco 

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Entrando si incontra, subito sulla destra, una tomba del II secolo d.C. detta Sepolcro Barberini, chiaramente dal nome dell’ultima famiglia aristocratica che ne fu proprietaria. Guardando il lato sinistro del parco e continuando a dare le spalle all’entrata, c’è un sepolcro chiamato Fortunati 25, un nome più tecnico per questo edificio a pianta quadrata, con camera sepolcrale sotterranea. Di nuovo sul lato destro del parco c’è il Sepolcro dei Valeri, rimaneggiato nel diciannovesimo secolo e di fronte il Sepolcro dei Pancrazi, che prende il nome da un’iscrizione ritrovata sul sarcofago di una coppia di coniugi, lì rinvenuto. Infine, quasi al termine della nostra passeggiata nel Parco delle tombe di Via Latina, si incontra il Sepolcro dei Calpurni. Anche qui una lunga scala conduce alla camera sotterranea, dove restano tracce delle antiche decorazioni e gli spazi per i sarcofagi. Ci sono infine i resti del Sepolcro Baccelli, in gran parte crollato nel 1959, e quelli di un’antica villa abitata fino al VI secolo d.C., quando poi divenne parte di una basilica dedicata a Santo Stefano Protomartire. Ancora nel 1200, quello che oggi è il Parco delle tombe di Via Latina accoglieva pellegrini lì diretti.

Via Latina: oltre il parco, l’importanza di una strada

D’altronde la Via Latina è una delle strade più antiche di Roma, tant’è che non ha preso il suo nome da nessun costruttore, come invece era d’uso per le strade consolari. E anzi è lei a nominare il piccolo parco di cui parliamo, ameno custode di alcune tombe romane. La Via Latina era una strada importantissima, risalente a epoche di molto anteriori a Roma, trattandosi di una sorta di collegamento naturale tra il Lazio e la Campania. Come sappiamo, le famiglie romane avevano l’abitudine di edificare le loro tombe lungo le strade principali, luoghi dove spesso sorgevano anche le loro ville rustiche, efficienti e produttive, o le più eleganti dimore di campagna. Tutto questo ha creato un panorama rasserenante, un misto di natura rigogliosa e sepolcri oltraggiati dal tempo, ma con un aspetto così armonizzato nel paesaggio da apparire sereni, si direbbe pacificati, resi saggi dalla storia. E forse è per questo che gli amanti del mondo classico e le menti inquiete da sempre amano passeggiare lungo l’Appia o nel Parco delle tombe di Via Latina: in cerca di una saggezza che, passando dagli occhi, porti pace allo spirito.

Foto di Sonia Morganti

1 commento

  1. Sonia Morganti è soprattutto, per me, l’autrice di un libro stupendo che chi ama il mondo della Roma antica, troverà affascinante e leggerà tutto d’un fiato…Calpurnia l’ombra di Cesare. Non mi dilungo in commenti: vi dico solo che io, maturo amante della Città Eterna, avendolo aperto per la prima volta qualche mese fa…lo sto rileggendo con grande diletto per la seconda volta…

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