Al centro commerciale dove raccolgo la maggior parte di queste leggende, si sono accorti del mio interessamento alle “notizie” che alcune clienti amano elargire sulle piante e sul mondo verde. Fino ad ora bastava che mi appostassi vicino ad una cassa ad ascoltare i commenti, poi ho iniziato a comprare una o due piantine (da un euro) e sempre alla cassa chiedevo se qualcuno sapeva darmi dei suggerimenti. Dopo una settimana ho spiegato a una delle cassiere che il mio era un interesse professionale, specialmente ai consigli strambi. Le ho ricordato alcuni dei commenti ascoltati e le ho fatto leggere uno dei miei articoletti. Un’altra delle ragioni per cui ho rivelato alla cassiera il mio vero scopo è quella di non passare per il pensionato attempato, un poco strano, che usa le casse del supermercato per rimorchiare. Così ora ho la complicità di una cassiera che quando mi vede in fila provoca le sue conoscenti a spararle grosse. Questo è utile ma contemporaneamente non sono più sicuro della spontaneità delle affermazioni che riesco a raccogliere; il problema è che non sempre riesco a tacere, e ho iniziato a far domande per scoprirne di più sull’origine delle credenze. Non vorrei che la mia personale “fiera delle castronerie” si esaurisse, ma questo sicuramente avverrà, rinnovo quindi la richiesta ai miei lettori e aspetto al mio indirizzo luciano@einaudiroma.it le loro segnalazioni. Se avete ascoltato qualche strana storia, vi prego di girarmela, magari potrebbe anche essere una notizia vera!

Il Cereus assorbe le onde elettromagnetiche emesse dallo schermo del computer
Questa affermazione è sicuramente falsa: è comprensibile che in particolari condizioni di umidità, e di fronte a un vecchio monitor (di quelli con il tubo catodico) magari appoggiato su una lastra bagnata possa essersi manifestata qualche scarica elettrostatica. Credo ci sia un’osservazione del genere alla base di questa diceria. Per fortuna ora ci sono nuovi monitor a led che impiegano pochissima energia e che sicuramente non hanno forti dispersioni elettrostatiche. L’elettromagnetismo non c’entra nulla e per giunta le onde elettromagnetiche non vengono attratte dal liquido contenuto nel tessuto dei Cereus. Se volete potete fare una prova voi stessi con una potente calamita, se la accostate ad un pezzo di metallo ferroso (buon conduttore elettromagnetico) anche questo metallo acquisterà un poco di magnetismo e lo manifesterà ad esempio raccogliendo degli spilli. Se invece immergete un magnete in un liquido simile a quello dell’apparato linfatico dei cactus, non succederà nulla, l’acqua e sale sono ottimi conduttori di elettricità, ma non sono conduttori per i campi magnetici. Oltretutto per avere una minima possibilità di funzionare come schermo per le onde elettromagnetiche (cosa già dimostrata impossibile) la pianta dovrebbe essere messa tra l’osservatore e il monitor, come una griglia di fatto impedendo la visione dello schermo.
Le orchidee fioriscono di più se sono coltivate in ambiente molto luminoso

Anche questa è una notizia falsa, permettetemi però di spiegarne il motivo. In natura tutto funziona in modo da non sciupare o disperdere inutilmente le energie. La riproduzione delle piante è uno dei momenti “faticosi” per le piante, per questo quando è possibile evitano la riproduzione sessuata. È ormai noto a tutti che i fiori sono l’apparato sessuale delle piante. Detto così non suona molto bene, ma è la realtà, e sono millenni che eviriamo le povere piante per regalare i loro apparati riproduttivi ai nostri amici più cari. Addirittura abbiamo creato un linguaggio simbolico che attraverso i fiori racconti i nostri sentimenti e quello che pensiamo. Alla pianta dal punto di vista vegetale, Le fioriture, l’impollinazione, i frutti e poi i semi sono la “missione” necessaria per sopravvivere, per introdurre possibili variazioni che le permettano di far sopravvivere la specie. I coltivatori sanno bene che le fioriture sono quasi sempre il risultato di uno stress. Per le piante grasse la fioritura è sollecitata dal periodo di siccità, in pratica dipende da uno stress idrico. In mancanza di un periodo siccitoso alcune specie non fioriscono proprio. Per le orchidee la situazione è diversa, e non dipende dalla luminosità dell’ambiente. La spiga floreale delle orchidee più presenti nel mercato florovivaistico, viene preparata dalle piante almeno sei mesi di anticipo sulla reale fioritura. Nel caso dei Cymbidium (circa cinquanta specie) provenienti per lo più dal continente asiatico, in particolare dalle zone montane, lo stress termico deve partire in agosto: alcuni coltivatori usano raffreddare le piante in serra abbassando le temperatura notturna di almeno una quindicina di gradi, di solito questo basta per avere una ricca fioritura a gennaio o febbraio. La stessa tecnica viene usata per le piante del genere Cattleya, originarie dalle foreste pluviali sudamericane, in questo caso la temperatura notturna viene abbassata di pochi gradi, ma per molti giorni. In questo modo i nuovi pseudobulbi produrranno il loro fiore. Attenzione alle grandi fioriture anomale, a volte sono una specie di “canto del cigno” della pianta, di tentativo estremo per riprodursi rapidamente, prima di morire.
