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Medicina naturale: le proprietà curative dei funghi

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funghi curativi Reishi

Non tutti sanno che i funghi, oltre ad essere un prelibato ingrediente per deliziose ricette, sono un prezioso alleato per la nostra salute. Ricchi di virtù nutritive e poveri di grassi, sodio e colesterolo i funghi concorrono a rendere la dieta equilibrata apportando numerosi benefici all’organismo. Non solo, alcune specie hanno addirittura proprietà terapeutiche.

Le doti curative dei funghi sono ben note alla medicina tradizionale cinese. Ormai da millenni, infatti, vengono adoperati come rimedio naturale per curare infezioni, infiammazioni, allergie, disturbi dermatologici e intestinali, disturbi della menopausa e addirittura ansia nonché depressione. La comunità scientifica occidentale ha, invece, cominciato ad interessarsi allo studio dei funghi medicinali in tempi relativamente recenti.

Le prime ricerche, condotte intorno agli anni ‘50, hanno riguardato in particolare il possibile impiego dei funghi medicinali nella lotta contro il cancro. Mentre negli anni ‘80, il diffondersi dell’AIDS ha determinato un approfondimento scientifico sulle possibili proprietà antivirali dei miceti. Va detto che la complessa struttura che caratterizza i funghi non rende molto agevole il loro utilizzo in ambito farmacologico poiché risulta difficile isolare sostanze pure. Tuttavia, lo sviluppo tecnologico unito alle nuove conoscenze nelle branche della chimica, biochimica e biologia molecolare ha spinto le case farmaceutiche a grossi investimenti nella ricerca. Di conseguenza, è assai probabile che vedremo crescere nei prossimi anni l’impiego dei funghi medicinali.

Tre funghi con sorprendenti proprietà terapeutiche

  • Maitake (Grifola frondosa)

Il Maitake è un fungo diffuso soprattutto in Giappone, dove è conosciuto anche con il nome di “fungo della danza”. È presente pure in Italia lungo l’Appennino, nelle pre-Alpi marittime piemontesi e in Sila. È un fungo parassita che cresce attaccato al tronco degli alberi, in particolare i castagni, tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno (fine agosto/inizi ottobre). Il Maitake è il fungo più studiato dalla comunità scientifica, che lo ha sottoposto a numerose ricerche con risultati sorprendenti. Questo fungo ha infatti proprietà anti-ipertensive e antiossidanti in grado di proteggere dalle malattie cardiovascolari. Risulta inoltre molto efficace nelle patologie metaboliche ed epatiche.

Svolge anche un’azione antidiabetica ed è utile nel trattamento del diabete II non insulino-dipendente o senile. Ancor di più, il Maitake risulterebbe in grado di ridurre del 75% la crescita delle cellule tumorali in caso di cancro alla prostata e alla vescica, almeno secondo i risultati di uno studio condotto dal Dipartimento di urologia del New York Medical College e pubblicato sul British Journal of Urology. La FDA statunitense ha inserito la cosiddetta D-Fraction, una componente del Maitake, nella Fase II di un trial clinico per il trattamento del cancro alla prostata e  alla mammella, nonché per la cura di malattie degenerative, tra cui l’HIV.

  •  Reishi (Ganoderma lucidum)
Shiitake funghi curativi
Shiitake (Lentinula edodes)

Il Reishi è un fungo orientale piuttosto conosciuto in Occidente. Cresce in Cina e Giappone su ceppi di querce e castani nel periodo che va dalla primavera all’autunno. Grazie alle sue proprietà curative, nella medicina tradizionale cinese viene denominato “fungo dell’immortalità”. Il Reishi ha infatti proprietà antistaminiche, antinfiammatorie, antibatteriche, antiossidanti, antistress e antitumorali. Queste ultime sono state scientificamente dimostrate da diversi gruppi di ricerca in varie università e dipartimenti scientifici del mondo. La rivista Oncotarget ha ospitato, nel 2016, i risultati di uno studio americano che rileva la presenza nel Reishi di due specifici composti naturali denominati “perossido di ergosterolo” (sterolo) e “ganoderma-diolo” (triterpene), in grado di riconoscere e “uccidere” le cellule tumorali proliferanti nonché quiescenti.

  • Shiitake (Lentinula edodes)

Anche lo Shiitake, come i due funghi precedenti, ha origini orientali. È infatti proviene dalla Cina e dal Giappone. Il suo nome, tradotto dal giapponese, significa “fungo della quercia”: è quindi facilmente intuibile che si tratta di un parassita che cresce spontaneamente sui tronchi di questi alberi e, più in generale nei boschi di latifoglie. Il suo gusto deciso, il sapore esotico e la consistenza carnosa fanno dello Shiitake uno dei funghi maggiormente consumanti sulle tavole di tutto il mondo. Oltre al suo ampio utilizzo culinario, lo Shiitake costituisce un valido aiuto per la salute. Ha infatti proprietà antivirali, antibatteriche, antimicrobiche. Svolge un’importante azione nell’abbassamento del colesterolo cattivo grazie alla presenza dell’eritadenina (un amminoacido unico). Mentre il lentinano (un polissacaride) contribuisce alla protezione del fegato e dello stomaco. Questa sostanza peraltro è stata utilizzata per il trattamento di tumori allo stomacoQuanto alle ricerche oncologiche, va detto che uno studio condotto dalla Dott.ssa Judith A. Smith – Professore associato di ginecologia presso l’Università del Texas MD Anderson Cancer Center di Houston – e presentato nel 2015 durante la 45^ Riunione Annuale della Società di Oncologia e Ginecologia a Tampa in Florida, ha dimostrato che l’ AHCC (Active Hexose Correlated Compound) un’alfa-glucano estratto dallo Shiitake può uccidere il papilloma virus umano (HPV), oltre a essere piuttosto efficace, in quanto rafforza il sistema immunitario, nel trattamento di alcuni tumori femminili (seno, ovaie, utero).

 

 

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