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Ribollita, la regina delle minestre italiane

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La Ribollita è, senza ombra di dubbio, la regina delle minestre italiane. Tipica zuppa toscana fatta di pane raffermo e verdure (senza alcun ingrediente di origine animale), è così saporita da essere diventata famosa in tutto il mondo. Il suo valore nutrizionale è facilmente intuibile dato che si cucina essenzialmente con una grande varietà di ortaggi e legumi di stagione.

Ribollita, la super minestra toscana sana e nutriente

La ribollita era ed è rimasta nel tempo, uno dei piatti base della tradizione contadina toscana. Se ne preparava sempre in grandi quantità, generalmente di venerdì, per poterla poi riscaldare più e più volte nei giorni successivi ed avere sempre a disposizione un piatto ricco e salutare.

Ecco gli Ingredienti

  1. cavolo nero
  2. cavolo verza
  3. fagioli secchi
  4. pane raffermo a fette (meglio quello toscano)
  5. patate
  6. pomodori
  7. bietole a coste
  8. sedano
  9. porri
  10. carote
  11. cipolla
  12. aglio
  13. rametti di rosmarino
  14. olio extra-vergine

La ricetta originale della ribollita

Benché originaria della zona di Pisa, Firenze e Arezzo, la ricetta della minestra ribollita è cucinata in diversi modi in altre cucine regionali italiane, ma resta una dei piatti più ghiotti ed apprezzati, tipici del periodo invernale.

Ecco come si prepara

  1. Sciacquate con cura i fagioli secchi (che avrete tenuto in ammollato per almeno 12 ore in acqua fredda), e metteteli in un tegame molto capiente.
  2. Copriteli con acqua fredda e cuocete a fuoco dolce per circa un’ora, almeno fino a quando non diverranno morbidi. Se preferite quelli già cotti, saltate questo passaggio, sgocciolateli e dedicatevi alla preparazione del soffritto.
  3. Per il soffritto preparate i porri tagliandoli a fettine sottili. Passate alle carote e al sedano tritandoli finemente, poi la cipolla mondata e tritata e uno spicchio d’aglio intero diviso in due.
  4. Sempre a fuoco lento, in un tegame a parte, lasciate soffriggere  le verdure così preparate aggiungendo due cucchiai di olio extravergine d’oliva. Lasciate imbiondire per qualche minuto.
  5. A questo punto preparate le altre verdure per la cottura. Pelate le patate e tagliatele a dadini. Affettate la bietola eliminando la parte centrale e tagliate a metà i pomodorini. Dividete poi in due parti uguali il cavolo verza privandolo della parte centrale e affettate le foglie in maniera grossolana. Affettate il cavolo nero ed eliminate la parte finale delle foglie.
  6. Unite il porro al soffritto e fate cuocere a fuoco lento avendo cura di mescolare di tanto in tanto perchè non si attacchi.
  7. Dopo qualche minuto potrete aggiungere tutte le altre verdure, regolare di sale e pepe e bagnare con il liquido di cottura dei fagioli.
  8. Lasciate cuocere a fuoco basso per circa 2 ore , aggiungete un po’ di brodo vegetale e fate cuocere fino a quando le verdure cominceranno a sfaldarsi.
  9. Aggiungete i fagioli, aggiungete  ancora un po’ di brodo e coprite con un coperchio. Lasciate cuocere per un’altra ora.
  10. Quando le verdure saranno stracotte e i cannellini ridotti in poltiglia, potrete togliere dal fuoco e trasferire in una zuppiera che coprirete con pellicola e coperchio

L’affascinante storia della ribollita

La ribollita ha antiche radici medioevali, risale cioè a quel tempo in cui i  ricchi proprietari terrieri si facevano servire arrosti di carne su focacce di pane azzimo, per poterli consumare senza usare le posate. Era diffusa abitudine lasciarne gli avanzi alla servitù perché si sfamasse. Nasce proprio da qui l’usanza di far bollire il pane in grandi pentole di acqua, aggiungendo poi, nella cottura, tutto quello che si riusciva a trovare in campagna, perlopiù verdure, ortaggi e legumi. La minestra, così cucinata, veniva infatti fatta “ribollire” e poteva essere consumata per molti giorni migliorando sempre più il suo sapore. Il giorno dedicato alla preparazione della minestra era il venerdì, giorno in cui, per legge, si mangiava “di magro” e gli alimenti permessi era assai pochi: niente carne, lardo e strutto e, in alcune zone, anche latticini e rosso d’uovo. Ciò che restava era quindi il pane, le verdure, la polenta, la pasta, i legumi e il pesce che divenne, con il tempo, il piatto tradizionale di quaresima.

Ricordate, per finire, che la ribollita non viene mai consumata il giorno stesso della preparazione ma tassativamente quello successivo. Si può conservare in frigorifero per una notte intera e, il giorno successivo, si può trasferita nello stesso tegame utilizzato per la cottura e far ribollire a fuoco dolce per 15 minuti. A piacere potete aggiungere pane raffermo abbrustolito. Per un tocco finale aggiungete un rametto di rosmarino, condite con un filo d’olio e servite calda.

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