Questo è il calcio che ci piace, quello di cui vorremmo sempre parlare, quello che non tracima fuori del rettangolo di gioco alzando voce, inneggiando a complotti e furti o alimentando rivalità, quello che ancora si diverte a correre dietro ad una piccola palla rotonda, senza colori né bandiere, solo per il gusto di divertirsi e di divertire. Quello che parla di un campetto della periferia brasiliana, nella favela di Morro de Mineira vicino a Rio de Janeiro, che, grazie a un particolare sistema di alimentazione dei fari, consentirà ai bambini del quartiere di giocare anche di sera.
Un campetto nella periferia brasiliana si illumina giocando
L’energia necessaria sarà, infatti, prodotta da pannelli solari e, soprattutto, da speciali piastrelle montate al di sotto della superficie di gioco che trasformeranno l’energia cinetica di chi corre in energia elettrica. Un sistema non del tutto innovativo, però, visto che fu già usato in occasione delle Olimpiadi di Londra 2012 per dar luce a un intero marciapiede della stazione metropolitana di West Ham. Ma poco importa.
La tecnologia aiuta lo sport
Quello che più conta è che questa volta la tecnologia sarà di aiuto e sostegno per chi ne ha davvero bisogno, per tutti quei ragazzi da sempre abituati a barcamenarsi tra mille difficoltà e povertà quotidiane. Un punto di ritrovo tutto per loro anche serale ma sicuro dove poter correre, giocare e divertirsi spensieratamente lontano dalle brutture e dalle insidie delle strade di quartiere. A inaugurare la struttura, proprio lo scorso fine settembre, non a caso uno dei più grandi campioni di sempre, non solo di sport ma anche di vita, come il mai dimenticato Edson Arantes do Nascimento, in arte Pelè. Per lui, a un certo punto, la vita è stata più facile. Chissà, magari, corsa dopo corsa, potrebbe diventarlo anche per tanti altri piccoli ninos.
