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Felice come un Buddha, un libro per rinnovare l’amicizia con se stessi

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felice come un Buddha

Felice come un Buddha (Morellini editore), un libro molto compatto, conciso ed essenziale, ma che racchiude il cuore dell’insegnamento del Buddha storico senza omettere nessun concetto fondamentale. Il pregio maggiore è quello di dialogare con la nostra attualità, senza dare spazio a principi distanti e irraggiungibili. La lingua è scorrevole, ed il libro si lascia sfogliare quasi d’un fiato fino all’epilogo.

È pensato non come un saggio ma come un racconto di un amico che mostra al lettore gli otto passi che sono il cuore di questa antica pratica. Dovete sapere che il Buddhismo delle origini, infatti, è stato codificato in un metodo strutturato in otto campi di azioni:

  1. comprensione
  2. punto di osservazione
  3. impegno
  4. parole
  5. azioni
  6. sussistenza
  7. concentrazione
  8. consapevolezza

Il libro mostra come meditare sul posto di lavoro o mentre si fa la spesa al supermercato e come guardare con ironia ai successi e agli insuccessi trasformandoli in un’occasione di crescita. Ogni cammino è iniziato con un semplice passo. Questo passo spetta solo a noi.

Le aperture di capitolo introducono aneddoti interessanti che partendo da contesti culturali disparati si collegano sempre alla dottrina buddhista, e questo dona alla narrazione vicinanza ai lettori. C’è il marito che rideva della moglie permalosa, il leggendario Hilolombi, la storiella yiddish di Moishe, il senza dimora Billy Ray Harris. Tutti personaggi, veri o di fantasia, che soffusamente creano un mondo familiare, anche se il tema riguarda una pratica filosofica di un’India lontana duemilacinquecento anni. Micro-universi in cui si rispecchiano i nostri difetti, le mancanze e le fragilità che ci rendono unici. Tuttavia c’è sempre il lato luminoso delle difficoltà a suggerirci la via di uscita, il sentiero che può condurci alla fine della sofferenza esistenziale.

La struttura dunque è davvero ben congegnata: una storia, un insegnamento del Buddha e alla fine una scheda di approfondimento sulle meditazioni da praticare su una particolare problematica dell’esistenza.

Difficile considerare queste pagine un semplice libro, dovremmo parlare di uno strumento che Stefano Bettera ci fornisce. Un utile strumento che ha la caratteristica di poter essere sfogliato e testato in prima persona. Accettare così la scommessa dell’autore, e prima di lui del Buddha: sperimentare direttamente e senza paura la possibilità di eliminare il mal di vivere.

Concludo rassicurando i potenziali lettori che il libro è privo di moralismi. Alla fine del testo quello che vi rimarrà sarà una mano tesa per rinnovare l’amicizia con voi stessi.

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