Il ritorno dei “Martedì della natura” nella Sala Serviana del punto informativo del CUFAA (i carabinieri forestali) è stato veramente “piccante”. La dottoressa Papalini dell’ARSIAL (Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio) ci ha parlato del “Campo catalogo di peperoncino piccante 2018” in cui vengono coltivate oltre trecento varietà di peperoncino, delle quattro principali specie:
- Capsicum annuum
- Capsicum baccatum
- Capsicum sinensis
- Capsicum fruttescens.
Il “campo catalogo” sarà visitabile dalle ore 10:00 alle 12:00 del mattino fino ad ottobre, presso l’Azienda Dimostrativa di Tarquinia, località Portaccia. Secondo la dottoressa Papalini dell’ARSIAL il campo rientra nell’attività prevista dall’Area Filiere Agroalimentari e delle Produzioni di Qualità, e ha lo scopo di valorizzare e incrementare la filiera del peperoncino piccante nel territorio laziale.
Per i partecipanti le pubblicazioni sulla coltivazione del peperoncino
I presenti interessati hanno ricevuto un certo numero di pubblicazioni, prodotte dall’ARSIAL, sulla coltivazione del peperoncino, sulle caratteristiche delle singole specie, sul campo catalogo di peperoncino piccante e naturalmente tutte le notizie generali (storiche ed altro) sul peperoncino. Come se già questo non bastasse la dottoressa Papalini ha portato alla Sala Serviana tantissimi esemplari dei peperoncini coltivati nel campo catalogo, un eccezionale colpo d’occhio e un’occasione unica per “provare” alcune varietà non proprio comuni. Alla fine della conferenza a cui ha partecipato anche il Generale di Corpo d’Armata Antonio Ricciardi, Comandante dei Carabinieri Forestali, i presenti si sono divisi le centinaia di peperoncini esposti.
Chi è interessato può ancora ricevere il materiale informativo
Il Tenente Colonnello Nicolò Giordano che da sempre organizza le attività del punto informativo dei Carabinieri Forestali (ex URP del Corpo Forestale dello Stato), ha predisposto del materiale che può essere richiesto al punto informativo del CUFA, in via Salandra 44. Intanto già ora ho la possibilità di segnalare ai miei lettori i prossimi due eventi programmati per i martedì della natura; quando saranno disponibili le date degli incontri successivi le comunicherò.
- 18 settembre, alle ore 17:00 “Migrazioni e antibracconaggio”, con la partecipazione della LIPU.
- 25 settembre, alle ore 17:00 “Criminalità ambientale e agroalimentare: contesti e scenari nazionali per il futuro del Paese.” Con la partecipazione della Fondazione “Antonio Caponnetto”.
La piccantezza della capsaicina
Dalla conferenza abbiamo scoperto che noi in Italia valutiamo specialmente il grado di piccantezza, mentre altri Paesi sono più interessati agli aromi o ad altre caratteristiche legate al sapore. A percepire la piccantezza della capsaicina (o capseicina o capsicina) presente nel peperoncino sono i ricettori termici del nostro organismo (non quelli gustativi) che percepiscono il peperoncino come un aumento della temperatura e attivano tutti i meccanismi necessari a ripristinare la giusta temperatura corporea (ad esempio la sudorazione). La sala era piena di gente interessata e competente che ha fatto decine di domande alla relatrice. Probabilmente anche la particolarità dell’argomento ha favorito la grande partecipazione, e le tante domande, molte basate su esperienze personali.
Un ultimo consiglio
Se inavvertitamente avete ingerito un pezzo di peperoncino troppo piccante non provate a smorzarne gli effetti con acqua o con un pezzo di pane, non servirebbe a nulla: la capsaicina non è idrosolubile. Per ottenere il giusto effetto lenitivo dovrete bere del latte o mangiare del formaggio, la capsaicina viene diluita dalla caseina!
Le foto che accompagnano queste poche righe sono della dottoressa Franca Baldecchi che coltiva una decina di specie di peperoncino sul suo terrazzo.