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I retablos: tra fede e superstizione

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retablos chiesa

I retablos sono il simbolo della spiritualità cattolica dell’America Latina, devono il loro nome alla posizione che hanno nei luoghi di culto. Nelle chiese e anche nelle cattedrali erano, e ancora oggi sono, disposti in bella vista dietro l’altare principale, quello che per i credenti è la tavola dell’ultima cena. L’altare è il luogo della transubstanziazione o transustanziazione: la trasformazione (grazie al sacramento eucaristico) del pane e del vino nel corpo e sangue del Cristo salvatore, e questa è la fede. Per la superstizione basterà ricordare che da sempre, nell’antica Roma, ma anche nei culti più antichi, gli dei ricevevano ex voto che mostravano le parti del corpo per cui era stato chiesto, o si considerava ottenuto, l’intervento della divinità. I più curiosi tra i lettori, nel Museo di Palestrina, realizzato sui resti del tempio della “Fortuna primigenia”, potranno trovare la prova evidente che i valorosi romani e le “dominae” romane non si vergognavano certo dei loro problemi sessuali.

I retablos: dipinti naif su lamiera 

Molti dei “moderni” retablos (quelli del secolo scorso) sono realizzati come dipinti che rappresentano il “miracolo” su pezzi di lamiera, ma la parte più interessante è come lo rappresentano e chi sono i pittori. Nelle vicinanze delle chiese più famose, artisti di strada erano a disposizione dei fedeli che volevano far realizzare un proprio ex voto, proprio come nell’antica Roma. In America Latina, in particolare in Messico, la lamiera garantiva la durata dell’ex-voto e manteneva bassi i costi, la disponibilità era pressoché illimitata, e proveniva dai vecchi fusti per il petrolio o per il carburante ormai inutilizzabili perché arrugginiti o bucati e quindi abbandonati.

Un trattato di antropologia

“… I retablos in America latina sono un vero e proprio trattato di antropologia in cui i testi sono spesso espressi in modo ambiguo e deridente rispetto alla “grazia ricevuta”…”

Come ben spiega anche Pedro Archanjo, l’antropologo dilettante del libro “La bottega dei Miracoli” di Jorge Amado ambientato in Salvador de Baja, spesso gli scrivani incaricati di redigere i testi degli ex-voto erano dei “letterati” cinici e smaliziati che si trovavano a lavorare per clienti analfabeti la cui unica cultura era quella trasmessa da una fede totalizzante farcita con pregiudizi. Questi “talebani” del Cristianesimo erano disposti a credere in un Dio immanente, del tipo Islamico, che doveva essere ringraziato per aver concesso loro la vittoria “truccando” una partita di calcio o una corsa di ciuchi, ma anche perché una biscia li aveva morsi senza ucciderli, perché la ricca moglie non li aveva abbandonati o perché erano riusciti a guadagnare tanto denaro magari imbrogliando. Oltre a queste credenze, ad offendere gli artisti “scrivani letterati” c’era la grettezza dei committenti che cercavano di  risparmiare sul compenso.

Sarcasmo, ambiguità e doppi significati 

Per questo motivo nei testi  ritroviamo vocaboli che hanno più di un significato: delle piccole divertenti vendette esposte in bella vista dietro l’altare a beneficio di altri “intellettuali” in grado di leggere il sarcasmo e l’ironia tra le poche righe scritte per descrivere la “grazia ricevuta”. Molti sono i “miracoli” legati alla salute, tra i molti citati, quelli di cui vi parlo, sembrano anche i meno strani. Certo a noi fa impressione credere che i santi si interessino dei dolori legati alle emorroidi o alle piaghe al sedere, tuttavia chi il dolore lo ha e non riesce a farselo passare può ben credere di aver ricevuto un miracolo.

Alcuni esempi di retablos

Retablo ex voto
Retablo – Foto 1

Ho trovato e regalato a due chirurghi proctologi due ex-voto realizzati e firmati da Gonzalo, il primo recita:

  • La señora Felipa Guzman le pone el presente retablito con mucha fé a Nuestra Señora de la caridad dandole las gracias del grande milagro que le brizo de aliviarla  de las almorranas ya que ninguna medicina le habia aprovechado   Mexico 1907

così traducibile:

  • La signora Felipa Guzman offre con molta fede il presente ex-voto a Nostra Signora della Carità per ringraziarla del grande miracolo che le ha permesso di placare il dolore delle emorroidi poiché nessuna medicina c’era riuscita.       Città del Messico 1907

Anche il secondo retablo (Foto 1) fa riferimento ad una piaga imbarazzante, vi si legge:

  • El charro Pantalion Pantoja le pone el presente retablito a San Nicolasito por el favor que le consedio y del que le da infinitas grasias de que le curò una llaga che le salio en la entrepierna a consecuensia de una rosadura con la silla del caballo.   Tlaxcala 1914

che può essere tradotto:

  • Il cavaliere Pantalion Pantoja dedica questo ex-voto a San Nicola per rendere infinite grazie del favore che gli ha concesso, per avergli guarito una piaga che gli era venuta nella parte interna delle cosce a causa dello sfregamento con la sella del cavallo.  Tlaxcala 1914

In questi due esempi non ci sono vocaboli ambigui ma è la situazione stessa ad essere imbarazzante, e nel primo anche la realizzazione grafica dell’ex-voto accentua questo imbarazzo, con un vero distacco tra i personaggi, seri e cupi, e  il testo dal quale traspare la presunta inconsistenza del “grande milagro”. È sicuro che Gonzalo, autore di questi due ex-voto, non soffrisse né di emorroidi né di piaghe tra le cosce.

retablos ex voto
Retablo – Foto 3

Santi importanti che si occupano di fatti risibili 

I miei lettori si chiederanno cosa c’entra tutto questo con la natura e l’ambiente: i santi dei retablos spesso si occupano di natura, posso fornirvi due esempi evidenti (Foto 2 e Foto 3). Addirittura uno dei due si riferisce alle nostre amate tartarughe; inizio da San Francesco, che nell’iconografia cristiana è proprio il Santo per eccellenza amico degli animali. Nel retablo (Foto 2) si legge:

A la señorita Ana Maria Martinez todas las noches le daban serenata los gatos de la colonia y non podia dormir por lo que rezò mucho a san Francisco y dejaron de molestarla por lo que le agradece fervorosamente. Si può tradurre:I gatti della colonia per tutta la notte facevano la serenata alla signorina Ana Maria Martinez e lei non poteva dormire così pregò molto San Francesco e i gatti smisero di molestarla e per questo è devotamente grata.

Nel prossimo retablo (Foto 3) si legge:

  • Raimundo Garcia se dedicaba a vender huevos de tortuga clandestinamente hasta que lo agarrò la chota. Ya saliò del bote y promete a san Pedro de dedicarse a cosas legales.

In italiano:

  • Raimundo Garcia si dedicava a vendere clandestinamente uova di tartaruga fino a che la polizia lo imprigionò. Uscito di galera promise a San Pietro di dedicarsi a cose lecite.

 

Ora, oltre a farvi i miei migliori auguri, per rimanere in argomento, vi confesso che sono in imbarazzo: non so a che santo votarmi per fare in modo che nel 2018 le pensioni vengano tutte portate a 4500 euro al mese, ma forse c’è un conflitto d’interessi!

 

retablo ex voto chiesa
Retablo – Foto 2
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Dopo aver chiuso alcune delle mie vite precedenti, quella sindacale (da Presidente FIARC Confesercenti a Roma), quella politica (membro effettivo Commissione Centrale Ruoli presso il Ministero del Lavoro), quella da redattore e autore nel mondo della carta stampata (Acquari & Natura, L’acquario ideale, Le mie prime venti Aloe, Piante Grasse), quella da tecnologo nell’elettronica industriale, quella da segretario nazionale dell’Associazione Italiana Amatori delle piante Succulente (AIAS), quella da libraio (Einaudi) a San Lorenzo a Roma, quella di formatore e consulente (master PNL), finalmente da alcuni anni posso dedicarmi alle mie passioni: lo studio e il restauro di orologi antichi (con lavori citati anche in Wikipedia), l’allevamento e lo studio di tartarughe terrestri, la coltivazione di qualche centinaio di piante, la partecipazione alle attività di associazioni naturaliste scientifiche (ERPISA, bibliotecario SRSN), l’alfabetizzazione del WEB con la lotta alle bufale e alle “credenze” prive di ogni fondamento che imperversano in rete, oltre allo studio e alla diffusione della cultura ambientale. luciano@einaudiroma.it

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