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Greenpeace: il decalogo per un Natale green

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Arriva da Greenpeace un decalogo per le feste affinché anche queste siano all’insegna di un futuro sostenibile e, soprattutto, siano davvero green.

Greenpeace, il decalogo delle feste

Il futuro è rinnovabile. L’energia del sole e del vento fa bene alle nostre tasche e all’ambiente. La produzione in eccesso si può rivendere in rete o impiegare per alimentare una bici o un’auto elettrica. Installate un pannello solare o, se non potete, diventate membri di una cooperativa che produce energia 100 per cento rinnovabile.

 Accendiamo il futuro. Compriamo lampadine a basso consumo. Per creare l’atmosfera natalizia scegliamo lampade a LED. A parità di illuminazione, con la tecnologia LED si ha un risparmio energetico dal 50 al 80 per cento. Collegare poi le luci a un timer, in modo da attivarle solo in un determinato periodo, consente di risparmiare energia.

Greenpeace, dalla casa agli addobbi: il Natale è green

Una casa green è meglio. Apparecchiamo la tavola delle feste senza impiegare piatti e bicchieri di plastica. Sono disponibili diverse alternative biodegradabili e compostabili. Attenzione anche alla scelta delle piante: si usano molto le stelle di Natale in questo periodo, ma da un rapporto di Greenpeace emerge che i due terzi delle piante ornamentali analizzate sono contaminate da pesticidi dannosi per le api.

Mettiamo in tavola la sostenibilità. Privilegiamo prodotti provenienti da agricoltura biologica, locali, stagionali e liberi da OGM. Acquistiamo legumi e zafferano dalle terre colpite dal terremoto in Italia centrale, aiutando così questa parte del Paese a ripartire.

Consumiamo il pesce giusto. Impariamo a consumare meno e meglio: evitiamo merluzzo, salmone, gamberi, tonno rosso e pesce spada. Scegliamo il pesce fresco locale che viene offerto dalla piccola pesca artigianale e seguiamo i consigli di fishfinder.greenpeace.it.per fare una scelta responsabile. Nella scelta del tonno in scatola, facciamo una scelta sostenibile. Privilegiamo il tonnetto striato pescato a canna o ancor meglio, proviamo a trascorrere un Natale vegetariano!

Greenpeace: regaliamo abiti senza sostanze chimiche

Regaliamo abiti senza sostanze chimiche pericolose. Se scegliamo di regalare un capo d’abbigliamento, orientiamoci su vestiti di seconda mano o abiti in cotone biologico. Se invece vogliamo acquistare un capo nuovo, preferiamo i marchi che sono impegnati nell’eliminazione delle sostanze chimiche pericolose. Per andare a sciare o a camminare con le ciaspole scegliamo capi senza PFC

Acquistiamo meno vestiti. In media, una persona acquista il 60 per cento in più di prodotti d’abbigliamento ogni anno e la loro durata media si è dimezzata rispetto a 15 anni fa, producendo montagne di rifiuti tessili. Scegliamo capi d’abbigliamento che durino nel tempo e possano essere riparati. Uno dei costi maggiori per il pianeta viene dal crescente uso di fibre sintetiche: il poliestere, in particolare, emette quasi tre volte più CO2 nel suo ciclo di vita rispetto al cotone. Questo materiale può impiegare decenni a degradarsi e contamina l’ambiente marino sotto forma di microfibre in plastica.

Una microsfera non è un microproblema. Controlliamo che nei bagnoschiuma o altri prodotti di bellezza o per l’igiene personale che regaliamo non ci siano microsfere di plastica (compaiono tra gli ingredienti alla voce Polietilene o Polipropilene) che vengono inserite per il loro potere abrasivo e poi finiscono per contaminare il mare ed essere ingerite dai pesci che poi arrivano sulla nostra tavola.

Facciamo acquisti in modo sostenibile. Durante le feste aumenta il traffico nelle grandi città e peggiora la qualità dell’aria. Invece che in auto, godiamoci l’atmosfera natalizia passeggiando o utilizzando la bici: fa bene all’ambiente e alla nostra salute. In alternativa, usiamo i mezzi pubblici o altre forme di trasporto collettivo. Portiamo con noi buste e sacchetti riutilizzabili. Meglio ridurre i regali e comunque preferire prodotti ecosostenibili, facendo attenzione all’imballo. Spesso riceviamo regali dove l’imballo è spropositato rispetto al regalo. E poi, l’oggetto che stiamo regalando è necessario, è gradito, oppure finirà in un cassetto o peggio nel cassonetto?

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