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Corea del sud, al bando la macellazione dei cani

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carne di cane

Qualcosa sta davvero cambiando in tema di alimentazione e sfruttamento degli animali: Seongnam, principale centro di macellazione canina della Corea del Sud, mette al bando la macellazione dei cani.

Seongnam: vietata la macellazione dei cani a scopo alimentare

La notizia è stata resa nota dall’Enpa (Ente nazionale protezione animali), citando la stampa coreana e internazionale. Si tratta di un avvenimento piuttosto inaspettato nonostante le quantità di battaglie che gli attivisti e le associazioni hanno portato avanti in questi anni contro la macellazione dei cani per uso alimentare.

Il divieto sarà attivo dalla prossima settimana: a Seongnam in Corea del Sud, il più grande centro coreano di carne canina, non si potranno più macellare cani e i 22 macellai che attualmente lavorano nel mercato, saranno sovvenzionati dall’amministrazione per passare ad altre attività.

La presidente dell’Enpa, Carla Rocchi, ha scritto al Sindaco della città coreana per esprimere approvazione e sostegno da parte di tutti gli italiani sensibili ai temi della tutela animale: “Il movimento animalista internazionale ha ottenuto una vittoria importantissima, anche se la guerra non è ancora vinta. Resta ancora molto da fare, nella stessa Corea come nel resto dell’Asia: il Festival di Yulin stesso potrebbe avere le ore contate”.

Corea, Vietnam e Cina, dove si macellano anche i cani

Per avere un’idea un po’ più approfondita dell’argomento, si deve anche sapere che ogni anno in Cina, circa 15 mila cani vengono uccisi per essere mangiati durante il «Lychee and Dog Meat Festival». Più conosciuto come Yulin Festival, nato nella città cinese della provincia sudoccidentale del Guangxi, ha fatto parlare di se l’intero pianeta ed ha avuto inizio nel 2009 con l’intento di recupere un’antica tradizione ed incentivare il turismo locale.

Il festival di Yulin sta diventando però sempre più impopolare, anche tra i cinesi. In base a un recente sondaggio il 64% degli interpellati vorrebbero porre fine al festival, il 51,7% ne chiede la fine immediata (tra cui anche gli stessi abitanti della stessa città del Guangxi) mentre il 69,5% ha dichiarato di non avere mai mangiato carne di cane. Non molto tempo fa, il Global Times, organo ufficiale del Partito comunista, ha comunicato che «mangiare carne di cane non è mai stata in Cina una tradizione popolare» e che la festa di Yulin va considerata come «un caso singolo», inoltre, più in generale, anche la Cina sta prendendo provvedimenti circa il consumo di carne, specialmente quella rossa.

E’ nostro dovere ricordare però che i «mangiatori» di cani cinesi, vietnamiti e coreani, non vedono differenza tra carne di maiale o di cane.

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