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Estate 2020: il timore di una crisi idrica simile a quella del 2017

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crisi idrica

Dopo un autunno con buone precipitazioni, un inverno senza piogge: ci aspetta un’estate a rischio siccità ?

I dati forniti dall’Osservatorio permanente sull’utilizzo delle risorse idriche e il timore di una crisi simile a quella avuta nell’estate del 2017

Che  estate ci aspetta dal punto di vista della disponibilità delle risorse idriche? Servirà ancora qualche settimana per dare una risposta, ma intanto alcuni elementi sono emersi dalla riunione dell’Osservatorio Permanente sull’Utilizzo delle Risorse Idriche che si è riunito lunedì 20 aprile in videoconferenza, collegando oltre 50 tra istituzioni nazionali e regionali, esperti, amministratori locali e gestori.

Prima di tutto, si deve tener conto delle analisi nel complesso del territorio distrettuale condotte da Irsa-Cnr. L’analisi dei dati registrati tra gennaio e marzo 2020 evidenzia precipitazioni invernali fortemente negative sull’intero versante tirrenico e sulle Marche e nella media nelle aree costiere dell’Abruzzo. Più in generale, il versante adriatico presenta su scala annuale condizioni maggiormente siccitose rispetto al versante tirrenico, anche sulle aree costiere, estendendo, poi, l’analisi su scala biennale viene confermata una tendenza verso condizioni siccitose sulla dorsale carbonatica e sulla costa marchigiana. Si tratta di una situazione che evidenzia differenti possibili situazioni di rischio di crisi idriche nel territorio distrettuale. 

Il tutto fa presupporre che in estate, se non ci saranno ulteriori precipitazioni importanti nei prossimi mesi – l’anno scorso nel mese di maggio le precipitazioni registrate aiutarono in una situazione abbastanza compromessa – le sorgenti caratterizzate da tempi di ricarica più brevi potranno subire decrementi di portata significativi e, in alcune zone del distretto, anche le sorgenti più grandi, quelle caratterizzate da una resilienza maggiore alla scarsità di precipitazioni. Di sicuro, secondo il CNR-IRSA, gli indici sulle portate di alcune sorgenti del Distretto al momento sono confrontabili con quelli di anni molto siccitosi (2007, 2012, 2017).

Dunque andiamo verso un’estate a rischio crisi idrica con problematiche nella distribuzione della risorsa com’è stata quella del 2017?

Non proprio. Innanzitutto, dobbiamo considerare che a seguito della crisi del 2017 sono stati attivati numerosi interventi e investimenti dalle Regioni del Distretto, dai Gestori del Servizio Idrico e dalla Protezione Civile, con interventi sulle riduzioni delle perdite delle reti e aumento dell’efficienza nella distribuzione prevedendo anche interconnessioni e nuove fonti di approvvigionamento da attivare in emergenza siccitosa. Alcuni di questi interventi sono in corso e saranno ultimati prima della stagione estiva, sempre che vi sia la possibilità di riprendere i cantieri temporaneamente interrotti a seguito dell’emergenza sanitaria. Naturalmente sulla situazione un peso importante le precipitazioni nei mesi di aprile e maggio. 

Crisi Idrica, gli interventi dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino centrale

L’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino centrale, per non farsi trovare impreparata, in attesa di riconvocare i soggetti che fanno parte dell’Osservatorio nella riunione che si terrà tra la fine di maggio e l’inizio di giugno, ha già acquisito, a fine marzo, dalle Regioni resoconti dettagliati sulla situazione e sulle misure già attivate e da attivare. Inoltre, nella riunione dell’ultimo Osservatorio dell’altro giorno si è deciso di acquisire, grazie alla collaborazione con CNR-IRSA, in uno step intermedio la situazione delle precipitazioni aggiornata ad aprile, per poi fornire nel prossimo Osservatorio lo scenario aggiornato a tutto il mese di maggio.

In tutto ciò c’è un’altra incognita di cui tener conto, un’incognita che solo qualche mese fa nessuno si sarebbe mai aspettato, la pandemia da coronavirus: le zone costiere, in particolare delle Marche, si popoleranno di vacanzieri al pari degli anni passati e ci sarà dunque un incremento della necessità idrica? Anche in questo caso, una risposta certa potrà venire soltanto nelle prossime settimane, quando saranno attuate le disposizioni del Governo della Fase 2 per il contrasto alla diffusione del virus Covid-19.

Ancora dei punti interrogativi, dunque, ma di fronte ai quali si stanno già verificando le possibili risposte per contenere per quanto possibile i disagi di una possibile crisi idrica.

Entro questa settimana sarà disponibile sul sito web dell’Autorità un resoconto tecnico di sintesi della situazione registrata nella riunione di Osservatorio del 20 aprile unitamente alle relazioni integrali fornite nell’occasione dal CNR-IRSA, dalle Regioni e dai Gestori del Sistema Idrico Integrato del Distretto.

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