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Tiroide, curarsi con il mare è utile?

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L‘aria di mare è un toccasana per tante patologie e si è sempre detto che fa particolarmente bene alla tiroide per lo iodio in sospensione. Ma è vero? Informiamoci meglio.

Tiroide, curarsi con il mare è utile?

Luca Revelli, chirurgo endocrino dell’Università Cattolica di Roma, sostiene che questa sia una (bellissima) leggenda metropolitana. La tiroide è una ghiandola fondamentale per la nostra vita, regolando il metabolismo degli ormoni e del corpo intero. Ogni anno più di 40.000 persone ne subiscono l’asportazione.
La principale fonte di iodio viene dall’alimentazione e quindi  “Respirare l’aria di mare’ è una leggenda metropolitana: le quantità di iodio che possono essere inalate sono meno che omeopatiche. Il cibo, dal pesce fresco ai prodotti locali coltivati su terreni costieri ricchi di iodio, invece ne sono ricchissimi” sostiene il prof. Revelli. Giorgio Iervasi professore dell’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR di Pisa, sostiene che “Il mare e l’inalazione naturale dello iodio fanno senz’altro bene, così come le passeggiate in riva al mare che possono contribuire alla cura di queste malattie. Va, però, ricordato che lo iodio è un elemento volatile, parzialmente solubile in acqua e, come tale, evapora. Per coloro che vivono e lavorano nelle zone di mare, la quantità di iodio assorbita dall’organismo deve comunque essere integrata con il cibo”.

L’importanza dell’alimentazione

Cosa mangiare, quindi, per avere il giusto apporto di iodio, fondamentale per il buon funzionamento della tiroide? “L’organismo – continua Iervasi – per poter funzionare bene ha bisogno di assumere una certa quantità di iodio anche dall’esterno, circa 150-200 microgrammi al giorno, pari alla quantità che quotidianamente eliminiamo con le urine. L’apporto principale si ha con l’acqua, con gli elementi addizionati di iodio, come il sale, e con l’assunzione di alimenti che lo contengono: pesci (orate, branzini e saraghi), mitili (ottimi filtratori dell’acqua di mare), crostacei e molluschi. I pesci dei mari del Nord, come la platessa, ne sono tra i più ricchi in assoluto: 100 grammi possono contenere oltre 500 microgrammi di iodio”. Questi i consigli degli esperti. Dunque non basta più una lunga passeggiata in riva al mare per fare il pieno di iodio, ma dovremo farla seguire a un piacevole pranzo a base di pesce in qualche ristorante sulla spiaggia. Non ce ne lamentiamo: la salute è fatta anche di piccoli e grandi piaceri.

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