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Le spezie: una lunga storia da raccontare

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Curcuma, zafferano e cannella, coriandolo, pepe rosa e vaniglia, zenzero, sesamo e paprika, noce moscata, fieno greco e curry. Si chiamano spezie e queste sono solo alcune tra quelle che impreziosiscono alcuni dei nostri piatti quotidiani. I colori e i profumi di questi granelli piccolissimi sono la storia dell’uomo. Prodotti della natura che da secoli viaggiano percorrendo distanze che sembrano infinite. Sono la testimonianza di come quella che oggi noi chiamiamo “globalizzazione” in senso contemporaneo è una pratica antichissima.

Spezie e globalizzazione

Le spezie, oltre ad essere ingredienti preziosi in cucina e come vuole la leggenda persino dotate di virtù medicamentose, ci raccontano di quella che due celebri storici inglesi come A.G Hopkins e Cristopher Bayly hanno definito Proto-Globalizzazione. Con questo termine erano soliti indicare una precisa fase della storia economica del mondo. Questa coincideva con la crescita degli Imperi Coloniali tra il 1500 e il 1600 fino all’avvento dell’Alta Globalizzazione Moderna della fine del XIX secolo. A dire il vero, però, si potrebbe parlare di “globalizzazione” anche per periodi antecedenti a quello preso in esame qui. È proprio grazie alle spezie, il cui commercio divenne un’attività fondamentale e fruttuosa, che nacque il collegamento tra l’Europa e l’India fino alle isole Molucche (inaugurato dai Portoghesi tra il XV e il XVI secolo). La “rotta delle spezie”, questo il nome della via, era allora il segnale dell’Espansionismo Europeo e del Colonialismo.

Polveri magiche ricche di fascino e mistero

Considerate veri e propri gioielli, le spezie avevano un prezzo elevatissimo sia per la loro provenienza lontana e sia perché venivano persino utilizzare per la produzione di farmaci. Furono Enrico il Navigatore insieme a Vasco de Gama, prima dell’ inizio del 500′ ad aprire questa strada marittima che depotenziò drasticamente il potere economico di arabi, persiani, turchi e  veneziani. Si indeboliva così l’Impero Ottomano e diminuiva l’importanza delle antichissime rotte terrestri note come Via della Seta e Via dell’Incenso.

Dopo i Portoghesi, arrivarono gli Olandesi che con la loro Compagnia delle Indie Orientali presero il controllo di questa “rotta” straordinaria che nobilitò Giacarta in Indonesia ed Anversa e Amsterdam in Olanda. Fu così che queste polveri “magiche” arrivarono in Europa.

Ricche di fascino e mistero queste polveri ci consentono di far incontrare culture diverse. Dando spazio alla creatività siamo così in grado di generare contaminazioni positive godendoci suggestivi sapori inaspettati.

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