Ogni antico mausoleo, nato per accogliere chi era morto, aveva il compito di raccontare la vita. Di parlare della storia umana di chi lì riposava, ma anche di testimoniare una continuità che la morte non è in grado di spezzare. La burocrazia, l’ignoranza e l’incuria invece ci riescono. E questa è la vicenda del mausoleo di Augusto. Immerso in un degrado imbarazzante per un lunghissimo periodo, dopo quasi dieci anni di progetti di restauro che si sono arenati per problemi economici, burocratici o legali, vede finalmente procedere un magnifico restauro conservativo, gestito in sinergia da Mibact e Fondazione Tim, che dovrebbe essere ultimato nella primavera del 2019.
Le condizioni attuali di Piazza Augusto Imperatore e del Mausoleo
Ora si sta lavorando alacremente per rendere dignità al monumento, mettendolo in sicurezza e rendendolo fruibile, ma in questa fase di transizione il mausoleo di Augusto è ancora circondato da macchine, motorini, odore di urina e autobus fermi al capolinea. Piazza Augusto Imperatore, centralissima eppure defilata, soffre di una trascuratezza che lascia stupiti, specie se si considera che ospita due delle maggiori testimonianze legate all’uomo che disse “Ho trovato una città di mattoni, ve la rendo in marmo”. Sorprende ricordare che solo da poco la consapevolezza del degrado pare essersi diffusa a più livelli, precisamente dal giorno del bimillenario della morte del primo imperatore, il 19 agosto del 2014. In quell’occasione il mausoleo di Augusto doveva essere aperto per una visita guidata. Il numero dei prenotati era ristretto per la scarsità di personale e in più il camminamento intorno al mausoleo si allagò a causa di una tubatura rotta, rendendo l’evento memorabile in negativo.
Il mausoleo di Augusto e la sua storia
Foto di copertina tratta da Artribune