Se la conoscenza è un viaggio e il viaggio deve essere il più reale e completo possibile, parlando di arte, di storia e di Roma non si può evitare di raccontare qualcosa sui gatti di Roma che, fieri di essere rapportati a quei leoni del Colosseo che per anni hanno popolato il grande schermo e le sue ricostruzioni di plastica, si lasciano ammirare proprio tra i monumenti, quasi diventandone parte.
I gatti di Roma nelle colonie storiche
I gatti, la trippa, i proverbi
Il legame tra i gatti e la città di Roma è talmente profondo da essere fonte di un proverbio conosciuto a livello nazionale: non c’è trippa per gatti. La derattizzazione degli archivi capitolini, nei primi del Novecento, era certamente ecologica: nella zona era ospitata una colonia felina che avrebbe dovuto tenere i topi lontani dalle sale piene di vecchi documenti. Ma anche i burocrati del municipio si ammorbidivano davanti alla leggiadria dei mici romani, tanto da inserire nel bilancio comunale una quota per le frattaglie necessarie a sfamarli. “E allora, perché affaticarsi a cacciare i topi?” avranno pensato, a pancia piena, i gatti. Barcamenandosi tra la negligenza felina e il bilancio in rosso, l’allora sindaco Ernesto Nathan fece quadrare il cerchio depennando le frattaglie dalle spese pubbliche e dichiarando che non c’era più… trippa per gatti. Che facciano il loro lavoro di predatori, questi mici! Ma quanto tempo ci sarà voluto, prima che la trippa arrivasse loro sotto banco e i topi riprendessero a scorrazzare liberamente? I gatti sono davvero il tallone d’Achille della città.
Gatti romani e media moderni
Pensiamo anche all’irresistibile adattamento italiano del protagonista del lungometraggio Disney “Gli Aristogatti”, datato 1970: Thomas
Non trascuriamo infine il mondo social: gli hashtag di Instagram, #gattidiroma e #romancats trasformano la foto di un tenero micio di colonia in un acchiappalike in grado di competere con le foto dei divi contemporanei. E, diciamoci la verità, un gatto di strada ha sempre un passato davvero combattuto e merita rispetto e ammirazione, con buona pace della rockstar.
Foto di copertina e interne all’articolo: Sonia Morganti