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Thailandia, bombe di semi contro la deforestazione

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bombe di semi colorate

La foresta della provincia di Phitsanulok in Thailandia, inclusa in un progetto di riforestazione deciso dal governo, ha quasi terminato il suo ciclo di rimboschimento della vegetazione attraverso un sistema tanto semplice quanto economico: il lancio di bombe di semi. Iniziato nel 2013, il progetto dovrebbe essere portato a termine entro il 2017.

La deforestazione minaccia gli habitat

Uno studio, condotto dal Duke University (Stati Uniti), ha analizzato vaste aree del continente sud-est asiatico, dalla provincia cinese di Yunnan, Cambogia, Laos, Malaysia, Myanmar, Thailandia, Singapore e Vietnam fino all’ India orientale. L’intera regione sta vivendo la peggiore deforestazione al mondo. Nel periodo che va dal 2000 al 2010, nella regione sono spariti circa 480.000 ettari di foreste naturali ogni anno, provocando la distruzione e la frammentazione degli habitat. Negli ultimi vent’anni, la maggiore parte delle foreste dell’area del Grande Mekong – il fiume che si estende tra Cina, Birmania, Cambogia, Laos, Thailandia e Vietnam – si sono ridotte di quasi la metà.

Questa gravissima situazione è dovuta senza dubbio al devastante impatto umano causato dallo sfruttamento dell’ambiente da parte della attività agricole, dal disboscamento, dal cambiamento climatico e dall’aumento della popolazione e, in particolare, andrebbe attribuita, per un 56 per cento, alla produzione di gomma e per un 39 per cento a quella dell’olio di palma.

La Thailandia lancia bombe di semi contro la deforestazione

Lo studio americano, pubblicato lo scorso 3 agosto su PLoS ONE, osserva che il rapido tasso di deforestazione sta minacciando 122 specie di mammiferi, 183 di uccelli e 214 di anfibi, tutte specie endemiche della regione.

Stuart Pimm, uno degli autori dello studio e professore presso la Duke University, spiega che il team di lavoro ha utilizzato la tecnologia di telerilevamento per analizzare il paesaggio che cambia sulla terraferma del Sud-est asiatico e capire come quest’ultimo influenzi la distribuzione degli animali che vivono nella regione.

Il risultato ha sorpreso i ricercatori, i quali hanno trovato molti animali non elencati tra le specie “minacciate”, ma in realtà in pericolo.

Le bombe di semi, un sistema utile ed economico

Per tentare di riparare, la Thailandia ha adottato un piano di rimboschimento delle zone più sofferenti (iniziato nel 2013), usando il metodo del lancio per via aerea di bombe di semi. Con l’aiuto di droni o piccoli aerei, sono state sganciate piccole bombe composte da argilla, concime e semi della flora locale, ideate per interrarsi in maniera del tutto simile all’aratura tradizionale.

Con un solo volo aereo si possono far cadere anche 100000 semi.

L’invenzione delle bombe di semi (seed bombs) nasce dall’idea di Masanobu Fukuoka, botanico giapponese pioniere dell’agricoltura naturale, padre della permacultura ed è un ottimo metodo, facilissimo da improntare anche in casa, per riportare il verde anche in piccole aree degradate.

Qui il link per fare in casa le bombe di semi

I primi bombardamenti aerei di semi risalgono in realtà al 1930 e sono stati utilizzati per rimboscare alcune zone delle montagne di Honolulu (Hawaii) dopo un incendio che aveva devastato la vegetazione. L’idea di adottare la tecnica su larga scala invece, è del 1999: la Lockheed Martin, azienda attiva in settori di ingegneria aerospaziale e difesa, riuscì a piantare 900mila alberi in un solo giorno, lanciando semi da un aereo militare.

La deforestazione è una piaga terribile che contribuisce ad aggravare i cambiamenti climatici, pericolosissima per l’equilibrio del pianeta e delle persone, minaccia per una vasta gamma di piante ed animali.

Nel mondo gli aerei sganciano bombe per distruggere e portare morte e distruzione per interessi economici… per quegli stessi interessi dovrebbero invece impegnarsi a portare ancora più vita su questo pianeta sparando bombe di semi.

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