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Tai Chi Chuan, l’antica arte marziale miracolosa per la salute

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Il Tai Chi Chuan è un’antichissima arte marziale cinese di “stile interno” basata sul concetto taoista di Yin Yang, eterna alleanza degli opposti, nata come potente sistema di autodifesa: letteralmente Tai Chi Chuan significa infatti “suprema arte di combattimento”. Nel corso dei secoli però, la sua pratica si è imposta soprattutto nel campo della medicina preventiva, utilizzata per raggiungere una salute di ferro ed il benessere del corpo e dello spirito.

Tai Chi Chuan: una disciplina per tutti compresa da pochi

Per praticare il Tai Chi si richiede un impegno fisico e mentale costante, ma il lavoro che si concentra sull’uso della muscolatura, distende e non contrae, come invece avviene in una qualsiasi attività di fitness. Il movimento lento del Tai chi innesca uno stato meditativo e lavora sulla ricerca del radicamento cercando la stabilità del corpo sul terreno, agisce sul rilassamento, per allungare meglio articolazioni e schiena e mette in equilibrio mente, corpo e spirito.

Chi pratica altri sport guarda perplesso il praticante di Tai Chi Chuan che sembra dedicarsi ad un’attività puramente estetica, quasi priva di energia. Eppure è proprio l’energia ad essere al centro della pratica ed è sull’energia che si concentra gran parte del lavoro posturale. In pratica il Tai Chi è un’attività che si rivolge più all’interno che all’esterno e considerarla poco efficace è solo un inganno visivo.

Ma l’aspetto più interessante del Tai Chi è che può essere praticato e anzi è consigliato, anche in terza età, in gravidanza o da chi ha problematiche fisiche. Ricerche mediche hanno evidenziato, tra i praticanti del Tai Chi, il calo dei livelli di colesterolo nel sangue, effetti salutari su cuore e polmoni, miglioramento dell’equilibrio, della flessibilità e del funzionamento cardiovascolare e, per non farsi mancare niente, anche la riduzione del rischio di ricadute sia nelle persone anziane, sia in coloro che soffrono di disturbi cronici, pressione sanguigna alta, attacchi di cuore, sclerosi multipla, Parkinson, Alzheimer, e Fibromialgia.

Non è affatto semplice capire il Tai Chi solo vedendolo praticare, ma se volete provarne gli effetti è necessario iscriversi ad un corso, che sia per star bene o che sia per imparare la sua potenza marziale.

Tai Chi, pratica gentile e potente arte marziale

Alcune scuole, anche in Italia, continuano ad insegnare ed esercitare il Tai Chi come vero e proprio sistema di autodifesa che, anche in questo caso, non pregiudica il suo notevolissimo contributo al benessere in generale. La sua pratica consiste essenzialmente nell’esecuzione di una serie di movimenti estremamente dolci, ma che in realtà richiedono una forte preparazione fisica e mentale ed uno studio costante. Questa particolare danza, chiamata “Forma” e fatta di movimenti eseguiti senza alcuna interruzione, è in realtà il risultato di un costante e continuo studio fisico e mentale che si apprende attraverso esercizi per correggere la postura e imparare a percepire i movimenti dell’energia.

Lo studio del Tai Chi Chuan inizia quindi con la sequenza di movimenti detta “forma lenta”. Gradualmente si studiano i movimenti e si introducono i principi fondamentali: si impara ad acquietare la mente, a muovere il corpo in modo rilassato e consapevole, a calmare il respiro. La pratica attenta e costante di queste tecniche, grazie alla loro morbidezza, alla circolarità e alla lentezza con cui vengono eseguiti, rende il corpo più agile e armonioso migliora la postura ed ha un effetto benefico sul sistema nervoso e sulla circolazione.

Ti Chi Chuan, la lentezza batte la velocità

Molta gente pensa che il Tai Chi Chuan consista soltanto in una routine e che sia tramandata come arte di longevità piuttosto che come arte marziale. Questo non corrisponde affatto alla realtà. Esso nasce essenzialmente come arte da combattimento e questo si traduce anche nel raggiungere un’ottima salute. Il concetto alla base è che una risposta morbida ad un attacco, può essere di gran lunga più efficace di un contrattacco effettuato con molta potenza muscolare, spesso inappropriato e non necessario. D’altronde non è facile capire che il “lento” può battere il “veloce” e ugualmente che una piccola forza può avere la meglio su una più grande.

Solo per fare un esempio di cui la storia del Tai Chi è costellata, Yang Chen Fu, terzo figlio della famiglia Yang e artista marziale cinese, scrisse ben due libri incentrati sull’arte marziale, letture che forniscono il suo significato marziale per ogni postura. Nei suoi scritti vengono anche esposte teorie marziali e si sottolinea che questa arte non è una forma di movimento vuota, bensì una vera e propria arte da combattimento.

La sua straordinaria abilità fece di Yang Chen Fu un uomo famoso per non essere mai stato sconfitto e, come i suoi predecessori, fu conosciuto più come artista marziale che come esperto di salute. Le capacità curative del Tai Chi Chuan erano comunque molto note anche all’epoca, anche se non erano il principale argomento su cui vertevano gli insegnamenti. Quelli che studiarono con lui impararono l’arte come arte di combattimento e allo stesso tempo ottennero grandi benefici per la salute.

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