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Selfie estremi, un fenomeno pericoloso

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selfie estremi

I selfie estremi – o Daredevil Selfie – sono una moda sempre più diffusa tra i giovani che consiste nello scattare selfie in situazioni di pericolo, per esempio sui binari ferroviari mentre è in arrivo un treno oppure sporgendosi da un edificio alto.

Evoluzione del fenomeno

Il primo ad utilizzare i selfie estremi è stato Alexander Remnev, free climber russo, che ha scattato una serie di selfie dai grattacieli più alti del mondo. Le sue imprese sono diventate ben presto famose e sono tante le persone che hanno deciso di imitarlo. Tra queste Viki Odintcova, modella russa di ventitré anni che pubblica i suoi selfie estremi mentre rimane sospesa nel vuoto da diversi grattacieli del mondo. Oppure Angela Nikolau che ha raggiunto la celebrità proprio grazie alle sue foto estreme.

La moda dei selfie estremi, tuttavia, si è rapidamente diffusa anche tra i teenagers. Prima in Russia, dove questo fenomeno si affianca anche a quello della Blue Whale, anche noto come gioco del suicidio. I selfie estremi sono in aumento anche in Italia e sono sempre maggiori le notizie di cronaca riguardanti giovani che hanno rischiato addirittura perso la vita per scattare una foto. Si pensi che sono aumentati anche i casi di incidenti ferroviari dovuti specifici comportamenti messi in atto per scattare un selfie estremo.

Perché dilaga la moda dei selfie estremi?

Sono molti gli esperti che hanno provato a spiegare quali sono le motivazioni per cui soprattutto i giovani aderiscono a questa moda. C’è chi le identifica nella noia che caratterizza le nuove generazioni e chi riflette sull’importanza che molti giovani attribuiscono ai like facebook ricevuti o ai follower accaparrati. Si può anche riflettere sulla mancanza di insegnamento all’utilizzo dei social network, strumenti che permeano sempre più la vita degli individui. Si può tirare in ballo l’emulazione, da sempre presente nei gruppi sociali. Oppure la voglia di diventare un mito, di divenire famosi per un gesto estremo compiuto.

Nessuna di queste singole spiegazioni consente di comprendere la complessità delle ragioni che spingono i giovani a mettere in pericolo la propria vita solo per scattare una fotografia. Esiste senz’altro più di una ragione per rischiare di morire. Cosa pensano quei giovani che aspettano il treno sui binari?

Un aspetto da non sottovalutare è quello relativo all’esaltazione provocata da un’emozione intensa come potrebbe apparire la sfida alla morte.

Niente è più emozionante nella vita che vedersi sparare addosso e non essere colpiti (Winston Churchill)

Ed è proprio questo ad apparirmi un aspetto chiave da non sottovalutare nell’analisi della diffusione dei selfie estremi. Chiunque, armato di uno smartphone, può provare l’ebbrezza di sconfiggere la morte, anche solo per il tempo di uno scatto. In una realtà che troppo spesso ci fa sentire invisibili, si può affermare la propria esistenza e sottolineare la propria presenza nel mondo attraverso lo scontro con la morte.

Possiamo solo augurarci che, come spesso avviene, questa moda sia passeggera; che i giovani e le persone in generale trovino modi meno pericolosi per uscire dall’invisibilità di cui tutti possiamo sentirci prigionieri. Sperando che, nel frattempo, non ci siano altre vittime di questo pericoloso gioco di affermazione.

 

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