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Marijuana, la si può coltivare “in acqua”

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La marijuana si può coltivare anche in acqua. Le colture idroponiche, ovvero “in acqua”, risalgono a tempi molto antichi: già i Babilonesi erano capaci di erigere magnifici giardini leggendari, primi esempi di giardini verticali al mondo.

La marijuana si può coltivare anche in acqua

Nella maggior parte dei paesi occidentali, così come in Israele, la coltivazione della Cannabis è consentita solo per uso medico. Ad ogni modo le leggi stanno cambiando rapidamente in molti stati, come anche in America, dove si può coltivarla dietro permessi speciali. In questo caso, la tecnica idroponica può essere l’ideale anche per colture all’aperto, ad esempio sui tetti, luoghi ideali per tutte quelle persone che vivono nelle aree urbane affollate.

Conosciuta anche come marijuana medica, i componenti attivi di questa pianta, vengono utilizzati per trattare i sintomi negativi della chemioterapia per il trattamento del cancro, come anche per malattie come l’AIDS.

Una recente ricerca che viene dal Regno Unito, che ha studiato i benefici medici della cannabis, è risultato che il tetraidrocannabinolo (THC) e cannabidiolo (CBD), sono in grado di ridurre le dimensioni dei tumori cerebrali.

Nonostante questo però, una licenza per coltivare la cannabis medica non è affatto facile, anche passando attraverso un processo legale. Molto più semplice invece coltivare verdure come lattuga, pomodori, zucca ed erbe aromatiche: un ottimo modo per ottenere un rifornimento costante di cibo fresco anche in spazi ristretti.Marijuana

La coltura idroponica, una pratica antica anche per la marijuana

La pratica idroponica sta diventando così popolare che gli abitanti di ambienti urbani possono finalmente beneficiare di molti database Internet, appositamente istituiti per ottenere informazioni su come trasformare balconi, terrazze o cortili; sui siti si trovano consigli sulle attrezzature più adeguate, sulle sostanze nutritive o sull’illuminazione.
Il processo si trasformazione dovrà quindi adeguarsi ad una formula che possa rispondere alla giusta combinazione di acqua, luce, ossigeno e sostanze nutritive, tale da consentire la crescita delle piante e la loro resa corretta.

Per fare un esempio, l’acqua di rubinetto, che contiene un sacco di impurità, può produrre impianti deficienti che possono portare malattie e parassiti: il cloro dell’acqua di rubinetto uccide la vita microbica benefica importantissima per le radici delle piante. Questo vale anche per la coltivazione in suolo.

L’acqua utilizzata per l‘agricoltura idroponica può invece essere purificata correttamente, utilizzando sistemi di filtraggio come ad esempio quelli ad osmosi inversa che comporta una speciale membrana per filtrare le impurità. Questo è essenzialmente lo stesso processo di osmosi inversa che viene utilizzato per creare acqua pulita, acqua potabile anche da acqua di mare.

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