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Aviofobia. Come affrontare la paura di volare

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La paura di volare, detta anche aviofobia, non è altro che una particolare manifestazione d’ansia, di angoscia o terrore, provati da chi non riesce ad andare in aereo o, pur facendolo per esigenze particolari, prova sintomi tali da inficiare il suo benessere psicofisico. Solitamente la paura di volare si accompagna  ad altre fobie, che sono più silenti ma nel momento in cui si affronta un volo, si ripresentano..

La paura di volare

Statisticamente più presente nelle donne che negli uomini, la paura di volare può essere spiegata come una mancanza di protezione e sicurezza di tipo istintivo emozionale mentre nell’uomo prevale una percezione di tipo logico razionale. In alcuni casi però, la paura irrazionale può riguardare chiunque. In quanto soggetti trasportati, sanno di non poter controllare in alcun modo il mezzo che li trasporta e sono costretti ad affidarsi, seppur in modo titubante, alle abilità del pilota.

Bisogna tener presente che l’aereo, tranne che nelle fasi di decollo e atterraggio, è in grado di esercitare magistralmente la sua funzione di mezzo di trasporto veloce e sicuro, solo rimanendo in aria. Non è un caso che svariati film a sfondo catastrofico tendano a mostrare situazioni difficili da gestire ma pur sempre con un lieto fine.

Volare. Grande aspirazione o riduzione dello spazio vitale?

Pur comportando notevoli rischi, la ricerca del volo è sempre stata una grande aspirazione dell’uomo. Psicologicamente questa continua ricerca alla conquista del volo è legata ad un’elevazione di tipo spirituale e ad una impellente ricerca di libertà.

La sensazione è quella di poter spaziare senza limiti, come avviene con il pensiero. Nessun blocco, nessun freno. Solo il piacere di andare oltre il già conosciuto alla scoperta di nuove possibilità. Tutto ciò porta a nuove energie e alla consapevolezza di avere più controllo sui limiti naturali dell’uomo.

Chi ha paura del volo, invece, come vale anche per altre paure, vive una riduzione dei propri confini, con uno spazio vitale sempre più ridotto.

Aviofobia: i sintomi

I sintomi più frequenti nella paura di volare sono quelli tipici delle tensioni generalizzate: alterazione del ritmo cardiaco e respiratorio (tachicardia e dispnea), alterazione del tono dell’umore (atteggiamento da depressi sconfortati) e stato di agitazione psicomotoria (tremori agli arti inferiori e/o superiori, a volte i passeggeri si aggrappano spasmodicamente ai braccioli). Non di rado si manifestano cefalea, sensazioni di nausea, vomito e vertigini.

A livello psichico si hanno pensieri catastrofici di imminente fine (paura di cadere, paura della morte, timore di non poter rivedere i propri cari).

I trucchi per combatterla

  1. Razionalizzazione: far comprendere a chi soffre di aviofobia che i rumori che si sentono in volo sono rumori consueti relativi alla struttura e alla funzionalità dell’aereo stesso (in genere queste spiegazioni vengono date dal personale di volo). Razionalizzare significa anche tener presente che i  dati statistici relativi agli incidenti aerei dichiarano tuttora più sicuro il mezzo aereo rispetto agli altri.
  2. Rilassamento: attraverso tecniche psicologiche di rilassamento è possibile abbassare la tensione. Si possono utilizzare frasi di rassicurazione che si ripetono come un mantra beneaugurante, così come avviene tra i fedeli che pregano invocando protezioni divine, o come i bambini che si cantano una nenia da soli per rilassarsi e addormentarsi.  In questo caso la frase positiva da pensare è la stessa in tutte le situazioni: “ce la posso fare!”.

In terapia si predilige il metodo comportamentista che utilizza tecniche di immaginazione e di simulazione per ridurre le risposte sintomatiche.

Curiosità

Svariati aneddoti interessanti vengono riportati nelle esperienze degli assistenti di volo. Questi riguardano perlopiù la manifestazione dei sintomi e le soluzioni attuate per placare e risolvere la paura.

Maurizio Lupi, responsabile di volo ora in pensione, al quale va il mio ringraziamento, racconta che un uomo di mezza età volava spesso per lavoro. Nonostante ciò, la sua paura non era diminuita nel tempo ma era riuscito ad escogitare un personale stratagemma per sconfiggerla.  Entrava nella carlinga dell’aereo, si accomodava al posto assegnato, allacciava con cura la sua cintura di sicurezza, dopodiché infilava la sua testa in una capiente busta di carta in modo da non vedere nessun altro passeggero e nessun ambiente interno dell’aereo fino all’arrivo a destinazione. Una volta accadde che un curioso gli tolse la busta dalla testa e lui iniziò a urlare spaventato.

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Sandro Bocci, Psicologo e Psicoterapeuta, laureatosi in Psicologia Indirizzo Clinico nel 1984, presso l’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma; riceve il titolo di Psicoterapeuta a far data dal 1994. Specialista in Terapia Sistemica, della Coppia e della Famiglia, in Sessuologia e specialista in Ipnosi. È stato ricercatore e sperimentatore in Ipnosi per il Centro Italiano Ipnosi Clinica e Sperimentale, di cui ha rivestito il ruolo di Segretario della Sezione Regionale del Lazio, partecipando a congressi e convegni quale relatore. Già responsabile di una casa di accoglienza di minori abusati per violenze fisiche e sessuali presso il Comune di Corridonia (MC), e referente psicologico per la Scuola di Discussione per Adolescenti, Coppie e Famiglie del comune di Corridonia (MC). Relatore di numerose conferenze per Adolescenti, Coppie e Genitori di figli scolarizzati; ha partecipato a trasmissioni televisive e radiofoniche riguardanti aspetti psicologici dell’Innamoramento e Amore. Autore e conduttore da tre anni di trasmissioni su emittenti web di Zero Gravità Psicologia in Radio. Per qualsiasi informazione potete commentare l'articolo o scrivere a: sandrobocci50@gmail.com

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