Home Natura Piante Gli afidi: i rimedi naturali per eliminarli dalle piante

Gli afidi: i rimedi naturali per eliminarli dalle piante

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coccinella rossa e afidi

A differenza delle cocciniglie gli afidi sono dei super-insetti che con i loro sistemi riproduttivi e di sopravvivenza sono in grado di creare velocemente molti danni alle nostre coltivazioni. Metto a vostra disposizione la mia esperienza e quelle che mi hanno raccontato decine di coltivatori che ogni anno si confrontano con innumerevoli specie di afidi, senza usare insetticidi di sintesi. Permettetemi però di ricordare che alcuni insetticidi potenti ma di origine naturale come i piretroidi  sono fatali anche per molte specie di insetti utili. Contro gli afidi poco possono fare gli insetticidi per contatto (quelli che entrano nell’insetto attraverso la pelle), non soltanto per la melata che spesso li protegge, ma anche per la loro straordinaria capacità riproduttiva.  Non a caso gli afidi vengono anche chiamati “i pidocchi delle piante”, per la loro grandissima capacità di adattarsi, sopravvivere e moltiplicarsi. Anche la più sana e ventilata e ben esposta delle coltivazioni può facilmente esserne infestata.

Gli afidi o “pidocchi delle piante”

afidi gialli
Afidi gialli, sono delle particolari forme di afidi neri, a volte vivono insieme a questi ultimi
afidi neri
Afidi neri, sono più presenti su alcune specie di piante, si raggruppano sulla pagina inferiore delle foglie giovani

Esistono molte specie di afidi, senza diventare entomologi è bene sapere che questa superfamiglia ha specie vivipare, altre ovovivipare, e la loro riproduzione sessuale può avvenire anche per partenogenesi, che nella stessa specie le femmine potrebbero essere alate o senza ali e questo permette agli insetti di svernare su vegetali diversi da quelli che poi verranno infestati. I più comuni afidi presenti in Italia centrale sono gli afidi verdi, gli afidi neri, in realtà spesso di colore arancione, e quelli bianchi, spesso chiamati “moscerini bianchi”. Ho volontariamente evidenziato le differenze biologiche tra le cocciniglie e gli afidi proprio per far ben comprendere le differenti strategie di sopravvivenza, che useremo a nostro vantaggio. Gli afidi sono sicuramente tra i più dannosi insetti che si nutrono di linfa per il particolarissimo sistema della loro alimentazione, non succhiano direttamente la linfa ma pompano nella pianta infestata la loro saliva e aspettano che la linfa esca da sola, da notare che la saliva degli afidi produce mutazioni genetiche come calle o malformazioni delle foglie delle piante parassitate. Ricordo che per le cocciniglie il sistema dissuasivo, quello di far in modo di costringere gli invasori a rivolgersi alle piante del vicinato, era condizionato dalla poca o nulla mobilità delle cocciniglie. Con gli afidi la situazione è diversa, la mobilità li può facilitare nel cercare pascoli migliori, sempre che i “mandriani” siano d’accordo. La principale strategia di sopravvivenza per gli afidi è la loro grande capacità riproduttiva, unita alla capacità di mutare a seconda delle esigenze locali, questo garantisce la sopravvivenza della specie. La particolare costituzione, con un esoscheletro morbido,  li rende facilmente parassitabili da altri insetti come alcune specie di imenotteri, altri insetti pericolosi per gli afidi sono i Coleotteri coccinellidi (le coccinelle) che sia nello stadio di larva che di adulto considerano  gli afidi appetitosi e ne possono mangiare centinaia di individui al giorno. Per difendersi da questi predatori gli afidi hanno stabilito delle alleanze “simbiotiche” con altri insetti, le formiche, che li mungono della melata di cui sono ghiotte e li difendono come dei veri mandriani.  Basterà osservare bene le piante infestate per scoprire se il ventre degli afidi è scuro, in questo caso sarà inutile intervenire, quegli animaletti sono dei morti che camminano, al loro interno si sta sviluppando una larva di imenottero. Ugualmente sarà inutile intervenire se vediamo delle coccinelle intorno alle infestazioni, ci penseranno loro a ripulire le nostre piante. Attenzione, le larve di coccinelle sono scure, bruttine, con un ventre segmentato e una enorme voracità, non scambiatele per dei nemici. In terrazza ho una giovane pianta di noci che lo scorso anno ci ha dato ben 22 noci, sono le coccinelle e le loro larve che la hanno difesa.   La mia esperienza personale è che alcune specie di afidi preferiscono, sarebbe meglio dire si specializzano su, alcune specie vegetali. Ad esempio gli afidi neri amano molto colonizzare alcune piante grasse, il Sedum palmeri, uno dei Sedum messicani più comuni in Italia, ma anche la Hoya bella. Gli afidi bianchi e quelli verdi preferiscono le rose, ma anche il mio alberello di noci (quelli bianchi). Penso che questa potrebbe essere anche la vostra esperienza personale.

Come combattere gli afidi

Torniamo alle strategie da usare: il primo passo è quello di allontanare gli afidi dai loro alleati, per farlo possiamo spruzzare (di sera) sulle nostre piante infestate acqua tiepida e shampoo, questo lava e diluisce la melata di cui le formiche sono ghiotte e stacca molti degli individui infestanti che una volta isolati preferiscono migrare verso altri lidi. Se poi usate due o tre centimetri cubi per litro di shampoo anti pidocchi, quello che le mamme usano per i bambini (facilmente reperibile nei supermercati) avremo anche spuntato la principale arma degli afidi: la capacità di riprodursi. Dopo alcuni giorni dovremo ripetere l’operazione aggiungendo all’acqua e shampoo uno dei tanti macerati dissuasivi. Per gli afidi io consiglio un macerato di peperoncino: tre o quattro grammi di peperoncino secco pestato e polverizzato e poi messo in un litro di acqua calda e lasciato macerare per una settimana in un recipiente chiuso. Filtrate il liquido e usatelo come diluente per lo shampoo. Vi raccomando di usare i guanti e di non inalare il prodotto nebulizzato, che è anche molto irritante per chi coltiva. Se volete agire con prodotti meno violenti potrete usare un macerato di aglio, lo abbiamo già consigliato per le cocciniglie: io uso due teste d’aglio frullate, o spremute con uno spremiaglio, messe in un litro d’acqua bollente e lascio riposare per due settimane, dopo aver filtrato il liquido maleodorante aggiungo un altro quarto di litro d’acqua e tre grammi di shampoo antipidocchi per bambini. Potrete anche usare un’emulsione di tre grammi litro di olio di cannella (si acquista in erboristeria) sempre da nebulizzare sulle piante infestate, ma questo rimedio non lo ho mai provato.

afidi bianchi
Afidi bianchi, sono anche chiamati moscerini bianchi
coccinelle
Le coccinelle possono essere acquistate nelle bio fabbriche, se le catturate e mettete vicino agli afidi saranno felici di aiutarvi ad eliminarli

A mio parere l’emulsione non è la miglior cosa da spruzzare sulle piante succulente, la ragione è semplice, le piante grasse hanno pochissimi stomi, l’olio dell’emulsione li può chiudere, impedendo o riducendo le funzioni fisiologiche delle piante. Lo stesso discorso vale per un isetticida della Bayer ammesso in coltivazione biologica, l’Oliocin, che è una emulsione all’80% di olio bianco e agisce per contatto, soffocando gli insetti e anche le loro uova, e naturalmente chiude gli stomi. Vi sembrerà paradossale, ma durante il periodo vegetativo è possibile usare degli insetticidi sistemici, che entrano nella linfa della pianta senza danneggiarla e senza avvelenare troppo l’ambiente. Sono a base di esteri solforici e vanno diluiti nell’acqua delle annaffiature, uccidono gli insetti che succhiano la linfa avvelenata e sono dannosi solo per gli uccelli e gli altri  insetti che si nutrono dei nostri nemici: li consiglio come ultima possibilità prima di bruciare la pianta infestata e solo se la pianta è in fase vegetativa, uno dei più comuni è il Confidor. Gli esteri fosforici hanno un odore insopportabile e sono veramente tossici anche per gli umani, il Confidor ha il vantaggio di non puzzare troppo e di funzionare in piccole dosi, lo ho provato per degli interventi a calendario, di cui vi parlerò in un altro articolo e oltre a funzionare non lascia problemi di mitridismo: gli insetti nocivi per cui è consigliato non si adattano al prodotto. Ci sono anche diversi insetticidi di origine naturale che però sono dei veri e propri veleni, non fatevi convincere ad usarli solo perché non sono di sintesi,  Socrate potrebbe essere un valido testimonial della mia affermazione.

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Dopo aver chiuso alcune delle mie vite precedenti, quella sindacale (da Presidente FIARC Confesercenti a Roma), quella politica (membro effettivo Commissione Centrale Ruoli presso il Ministero del Lavoro), quella da redattore e autore nel mondo della carta stampata (Acquari & Natura, L’acquario ideale, Le mie prime venti Aloe, Piante Grasse), quella da tecnologo nell’elettronica industriale, quella da segretario nazionale dell’Associazione Italiana Amatori delle piante Succulente (AIAS), quella da libraio (Einaudi) a San Lorenzo a Roma, quella di formatore e consulente (master PNL), finalmente da alcuni anni posso dedicarmi alle mie passioni: lo studio e il restauro di orologi antichi (con lavori citati anche in Wikipedia), l’allevamento e lo studio di tartarughe terrestri, la coltivazione di qualche centinaio di piante, la partecipazione alle attività di associazioni naturaliste scientifiche (ERPISA, bibliotecario SRSN), l’alfabetizzazione del WEB con la lotta alle bufale e alle “credenze” prive di ogni fondamento che imperversano in rete, oltre allo studio e alla diffusione della cultura ambientale. luciano@einaudiroma.it

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